St. Vincent

L'aliena della musica

St. Vincent, al secolo Annie Erin Clark, ha 32 anni. La sua carriera è iniziata con i Polyphonic Spree e nella band di Sufjan Stevens per poi proseguire in solitaria e conquistare, passo dopo passo, un posto preciso nella nicchia della musica alternativa e poi un seguito crescente di pubblico.

Il suo album di esordio, Marry Me (2007), molto apprezzato dai critici, è stato seguito da Actor (2009), il quale ha ottenuto anche un buon successo commerciale. Dopo Strange Mercy, nel 2012 ha pubblicato un album collaborativo con David Byrne dal titolo Love This Giant. Il progetto che l'ha consacrata è stato comunque l'eponimo album St. Vincent (2014), grazie al quale si aggiudica il Grammy Award al miglior album di musica alternativa nel 2015. Ad esso ha fatto seguito Masseduction (2017), il cui singolo omonimo viene premiato nella categoria di miglior canzone rock ai Grammy Awards 2019.

Nel 2014 un’altra collaborazione sorprendente: Dave Grohl, Kris Novoselic e Pat Smear la chiamano sul palco del Rock and Roll Hall of Fame per cantare Lithium nella prima reunion dei Nirvana dalla morte di Kurt Cobain nel 1994.

Credo che quella sera sia stata soprattutto un’occasione speciale che ho avuto la fortuna di condividere con Joan Jett, Lorde e Kim Gordon. La scena rock grunge degli anni 90, le riot grrrl: molte cose celebravano la differenza a quell’epoca e credo che i Nirvana siano ancora oggi testimoni di quel movimento.

Anche il suo show, con il passare degli anni, si è evoluto fino a diventare uno spettacolo molto teatrale, con una serie di piccole scenografie, discorsi surreali e costumi sgargianti. St. Vincent mette in scena una rappresentazione del suo personaggio che si avvicina a Prince. Definisce "fluida" la sua personalità.

Credo che il personale sia politico. Essere una donna forte è comunque una dichiarazione femminista. Però raramente penso al mio genere e al mio sesso. Nella mia percezione è più come uno spettro, dove c’è molto fluidità all’interno del genere e dell’identità sessuale. Mi sento molto liquida nella mia vita. A volte mi chiedo: sono una donna? Non lo so! Forse si. Il femminismo è importante perchè viviamo in un’epoca in cui non c’è parità tra i generi. Credo anche che in futuro arriveremo a un punto in cui parleremo solo di umanesimo perché uomini e donne avranno le stesse possibilità e la stessa considerazione. Forse ci vorrà ancora molto tempo ma ci arriveremo.