Edward Gardner
Anna Caterina Antonacci soprano
Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Stagione sinfonica 2018 - 2019
Leoš Janáček Žárlivost (Gelosia), preludio all’opera Jenůfa
Hector Berlioz La mort de Cléopâtre, scena lirica per voce e orchestra su testo di Pierre-Ange Vieillard
Gustav Mahler Sinfonia n. 5 in do diesis minore
Leoš Janáček
Žárlivost, preludio all’opera Jenůfa
Alla soglia dei 50 anni, nel 1904, Leoš Janáček era ancora un compositore marginale. La sua musica era a malapena conosciuta anche in patria, come dimostra la smilza voce a lui dedicata nell’ampio volume sull’opera ceca pubblicata dai fratelli Horn a Praga nel 1903. La sua produzione si riduceva a un ristretto gruppo di lavori, e il suo nome era in pratica sconosciuto al di fuori di Brno, capitale della Moravia, all’epoca una regione del vasto territorio dell’Impero austro-ungarico. In quest’ambito provinciale, tuttavia, Janáček occupava una posizione preminente, in quanto ispiratore e direttore della Scuola d’organo, divenuta in seguito, dopo la Prima Guerra Mondiale, Conservatorio cittadino. Janáček era stimato, invece, come studioso del folklore moravo. I suoi lavori più noti, in effetti, erano le raccolte di canti popolari, frutto di una ricerca pioneristica nelle campagne della Moravia condotta in collaborazione con il collega František Bartoš. Festeggiando il mezzo secolo di vita, dunque, Janáček poteva rallegrarsi di aver conquistato una solida reputazione, non certo di aver raggiunto il successo.
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Stagione sinfonica 2018 - 2019
Leoš Janáček Žárlivost (Gelosia), preludio all’opera Jenůfa
Hector Berlioz La mort de Cléopâtre, scena lirica per voce e orchestra su testo di Pierre-Ange Vieillard
Gustav Mahler Sinfonia n. 5 in do diesis minore
Leoš Janáček
Žárlivost, preludio all’opera Jenůfa
Alla soglia dei 50 anni, nel 1904, Leoš Janáček era ancora un compositore marginale. La sua musica era a malapena conosciuta anche in patria, come dimostra la smilza voce a lui dedicata nell’ampio volume sull’opera ceca pubblicata dai fratelli Horn a Praga nel 1903. La sua produzione si riduceva a un ristretto gruppo di lavori, e il suo nome era in pratica sconosciuto al di fuori di Brno, capitale della Moravia, all’epoca una regione del vasto territorio dell’Impero austro-ungarico. In quest’ambito provinciale, tuttavia, Janáček occupava una posizione preminente, in quanto ispiratore e direttore della Scuola d’organo, divenuta in seguito, dopo la Prima Guerra Mondiale, Conservatorio cittadino. Janáček era stimato, invece, come studioso del folklore moravo. I suoi lavori più noti, in effetti, erano le raccolte di canti popolari, frutto di una ricerca pioneristica nelle campagne della Moravia condotta in collaborazione con il collega František Bartoš. Festeggiando il mezzo secolo di vita, dunque, Janáček poteva rallegrarsi di aver conquistato una solida reputazione, non certo di aver raggiunto il successo.