Che fine ha fatto Duffy?

Che fine ha fatto Duffy?

Storia della piccola diva di 'Mercy'

Che fine ha fatto Duffy?
La cantante gallese Duffy ha pubblicato una lunga lettera in cui ha raccontato i dettagli del suo stupro, a cui aveva accennato a fine febbraio con un post su Instagram. Allora Duffy aveva raccontato di essere stata rapita, drogata e violentata per diversi giorni, senza spiegare esattamente quando fosse successo, ma facendo capire che l’interruzione della sua carriera – ferma dal 2015 – sia legata a questo.

Ha raggiunto la popolarità mondiale nel 2008, anno di pubblicazione del singolo Mercy, diventato un successo in diversi paesi. Il suo album di debutto, Rockferry, pubblicato nello stesso anno, è stato il più venduto in Regno Unito e il quarto al mondo nel 2008. Ha vinto un Grammy Award e tre BRIT Awards. Assieme ad Adele e alla scomparsa Amy Winehouse, è considerata una delle esponenti della nuova generazione del soul bianco. 

Aimee Anne Duffy nasce il 23 giugno 1984 nella cittadina gallese di Bangor. A 10 anni si trasfersice nel Pembrokeshire con sua madre e le sue sorelle in seguito al divorzio dei suoi genitori. A 15 anni arriva a Nefyn, iniziando a farsi notare nella scena locale e partecipando al programma televisivo regionale Wawfactor, (versione gallese del popolare programma europeo X Factor). Arriva soltanto al secondo posto, ma colpisce tutti per il suo stile vocale molto particolare e con influenze soul.

Owen Powell dei Catatonia e Richard Partfitt dei 60ft Dolls presentano la giovane a Jeanette Lee, influente manager musicale nonché comproprietaria dell'etichetta Rough Trade Records. La discografica la prende sotto la sua ala protettrice e la fa trasferire a Londra. Qui, la mette in contatto con Bernard Butler, ex chitarrista dei Suede, che la aiuta a raffinare il suo repertorio.

L'album di debutto del 2008, Rockferry, ottiene un notevole successo grazie al traino del fortunatissimo singolo Mercy. A fine anno avrà venduto un totale di oltre 4 milioni di copie nel mondo. La cantante guadagna tre candidature ai Grammy Award del 2009 (tra cui Miglior artista esordiente), e vince nella categoria Miglior album pop. Inoltre si aggiudica cinque nomination ai BRIT Awards 2009, trionfando come Cantante femminile britannica, Rivelazione britannica e nella categoria MasterCard British Album. La veloce fama raggiunta le vale anche un contratto milionario con la Coca Cola per uno spot pubblicitario.

Dopo un cambio di casa discografica, nel 2010, la cantante realizza un secondo disco, Endlessy. L'album si rivela un mezzo flop e iniziano a nascere voci di un presunto crollo nervoso dell'artista. 

Nel frattempo Duffy debutta come attrice nel film drammatico Patagonia, diretto da Marc Evans e interpretato da Matthew Rhys e Radoslaw Kaim. Nel lungometraggio interpreta una cantante in erba che abita in un caravan e inizia una relazione con un ragazzo che proviene dalla colonia gallese Y Wladfa in Patagonia. 

Ho basato il mio ruolo sulla persona che ero, una ragazza un po' disadattata, che faceva fatica a vivere in un paese piccolo e non vedeva l'ora d'andare a Londra. 

Altra performance cinematografica nel 2015. Nel thriller di Brian Helgeland Legend Duffy interpreta il ruolo della cantante soul americana Timi Yuro e partecipa alla colonna sonora. 

Di lì a poco annuncia di volersi prendere una pausa dal mondo della musica prima di iniziare a lavorare sul suo terzo album, affidato alle cure del 38enne produttore statunitense David Banner.

Ho pensato di allontanarmi davvero, non perché avrei dovuto farlo, ma perchè avevo perso le cose semplici della vita. La vita era diventata così complicata.... Avevo dimenticato quello che era il mio lavoro, quale era il mio ruolo. Io non sono un modello. Io non sono una celebrità. Allora, chi sono io? Mantenere la propria integrità è veramente difficile.