"Caro pubblico": Sir Antonio Pappano introduce Beethoven, Mendelssohn e Schumann

Dalla Sala Santa Cecilia - Auditorium Parco della Musica

“Caro pubblico”. Così Sir Antonio Pappano ama rivolgersi alla platea dei concerti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. E Caro pubblico diventa un attesissimo appuntamento di circa dieci minuti, che precede le esibizioni dell’Orchestra stessa: un breve approfondimento dei brani che ci si appresta ad ascoltare, un modo colloquiale per esplorare il programma della serata, una breve guida all’ascolto curata dal Direttore d’orchestra, da un solista, da un musicologo di chiara fama e, in alcuni casi, dal Presidente dell’Accademia, Michele dall’Ongaro. 

In questo “episodio” di Caro pubblico, lo stesso Pappano introduce il Concerto per violino e orchestra di Felix Mendelssohn, opera della maturità del compositore tedesco, che, per la sua brillantezza, ha sempre rappresentato un’ambita prova per ogni virtuoso dello strumento: in questo caso Janine Jansen, straordinaria violinista olandese, che con il Direttore Pappano ha dato vita ad un sodalizio artistico tra i più apprezzati e intensi della scena musicale colta contemporanea.

A questo capolavoro, Sir Antonio Pappano e l’Orchestra abbinano un’opera eseguita raramente: l’Ouverture da König Stephan di Beethoven, musica di scena composta nel 1811 per il dramma omonimo di August von Kotzebue.

Il pezzo è molto virtuosistico, molto pieno di vita e con tanti accenti: questa è la cosa da ascoltare. Ma, più di questo, lui dà un’idea del suo futuro. Noi conosciamo, alla fine della Nona sinfonia, il tema dei violini che prepara il finale della Nona stessa. E qui viene preannunciato
Sir Antonio Pappano

A completare il mosaico sarà la Prima Sinfonia di Schumann, la cui gestazione fu influenzata da un poema dedicato alla primavera composto da Adolph Böttger. La prima esecuzione avvenne al Gewandhaus di Lipsia il 31 marzo 1841, proprio sotto la direzione di Felix Mendelssohn.

Janine Jansen
Con un'invidiabile reputazione internazionale, la violinista Janine Jansen lavora regolarmente con le più eminenti orchestre e direttori del mondo. Jansen ha vinto numerosi premi, tra cui quattro Edison Klassiek Awards, quattro premi ECHO Klassik, il Preis der Deutschen Schallplattenkritik, NDR Musikpreis per gli eccezionali risultati artistici e il Premio Concertgebouw. Ha ricevuto il VSCD Klassieke Muziekprijs per la realizzazione individuale e il Royal Philharmonic Society Instrumentalist Award per spettacoli nel Regno Unito. A settembre 2015 è stata insignita del Premio MusikFest di Brema. Janine Jansen ha studiato con Coosje Wijzenbeek, Philipp Hirshhorn e Boris Belkin. Nel 2003, ha fondato il Festival internazionale di musica da camera di Utrecht. Janine Jansen suona il violino Stradivari del 1707 "Rivaz - Baron Gutmann.

Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura il 16 gennaio 2020