Il basso tuba

La solitudine di uno strumento

L’attuale basso tuba, di moderna invenzione (1835), è uno strumento a fiato della famiglia degli ottoni. Le tube, in generale, sono strumenti a tubo conico e possono essere considerate quali discendenti del più antico “oficleide”. La loro prima collocazione fu nelle bande militari.
Si deve soprattutto a Hector Berlioz (1803 – 1869) e a Richard Wagner (1813 - 1883) l’utilizzo del basso tuba come basso dei tromboni.

In questo episodio del format Strumenti – Musica Colta, Matteo Magli, suonatore di basso tuba dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, racconta lo strumento a partire dal momento in cui scaturì la decisione di “adottarlo” come il proprio strumento d’elezione. Poi, descrive la morfologia, l’estensione in ottave, il timbro, le possibilità espressive, il repertorio (compositori e opere), che maggiormente ne valorizzano le peculiarità, sia da solista, sia in ensemble. Brevi esibizioni live e materiali di archivio intervallano e accompagnano la narrazione.

I miei amici mi prendono in giro perché ripeto sempre che il basso tuba è la base della piramide del suono. Ci sono i suoni acuti che sono la punta e i suoni gravi come contrabbassi, violoncelli e tuba che fanno la base

Matteo Magli


Figlio d’arte, Matteo Magli si avvia agli studi musicali già in tenera età. Nel 2010, si diploma in Basso Tuba al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Nel 2014, consegue la laurea magistrale di specializzazione in Basso Tuba al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro. Durante il periodo di studi ha partecipato a numerosi corsi di formazione e masterclass, incontrando diversi insegnanti, solisti e musicisti di fama internazionale. Ha ottenuto piazzamenti ad audizioni e concorsi. Dal 2007, ha suonato e collaborato con diverse orchestre sinfoniche e fondazioni liriche, tra cui l’orchestra del Gran Teatro la Fenice di Venezia, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro alla Scala. Collaborazioni che lo hanno portato a lavorare con direttori di fama internazionale.