"F" come Fedele

Articolare il tempo dandogli forma

L'intervista a Ivan Fedele (1983), proposta nella clip, è tratta da Soliloqui: giovani compositori si raccontano. Un programma, come recita il titolo, dedicato ai giovani compositori (tutti italiani quelli raggiunti dalle telecamere della RAI). Fedele racconta il suo avvicinamento alla musica, lo studio del pianoforte, quello della composizione e della musica elettronica. Descrive, poi, la tecnica compositiva utilizzata per alcuni suoi lavori.
 

Devo dire che la musica elettronica mi è servita tanto quanto il contrappunto. Nel senso che, dal punto di vista della libera composizione, la possibilità di avere un riscontro immediato del tuo pensiero musicale […] è una scuola grandissima
Ivan Fedele


Ivan Fedele è nato a Lecce nel 1953 e ha iniziato lo studio del pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, specializzandosi, in seguito, presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. È docente di composizione presso alcune tra le maggiori istituzioni musicali europee e, dal 2012 al 2019, è stato Direttore del Settore Musica della Biennale di Venezia. La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano. L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai gli ha dedicato un album, Mosaïque, che comprende tutte le sue composizioni concertanti con violino solista.

È dal padre matematico, che lo spronò ad intraprendere gli studi musicali, che Ivan Fedele ha ereditato un approccio alle ricerche compositive che contempla l’approfondimento e l’applicazione del concetto di “spazializzazione”, nonché l’utilizzo delle più avanzate tecnologie. Nelle sue opere c’è spesso un riferimento all’eco, ai riverberi e alle risonanze, vari modi attraverso i quali il suono lascia una traccia, nel tempo e nello spazio. Uno degli stilemi più ricorrenti nella musica di Ivan Fedele è quello delle note ribattute con tutte le sue varianti: trilli, tremoli, battimenti. Ciò potrebbe ricondurre alla musica minimalista, ma lo stesso compositore ha più volte dichiarato l’intento diverso. L’obiettivo formale del minimalismo è il lento slittamento da una combinazione ritmico-melodica a un’altra, mentre nel suo caso si tratta, invece, di un gesto che si modula nel tempo, una sorta di fibrillazione sonora, emanazione di quel concetto di risonanza che è alla base del suo pensiero musicale.
 

I primi momenti della composizione musicale sono fondamentali, perché sono quelli in cui si stabilisce il vocabolario, il lessico, le regole, la sintassi. Ecco perché il concetto psicologico di risonanza è fondamentale in questo senso
Ivan Fedele