Addio a Ezio Bosso

Il magnifico sorriso di un grande talento

Si sono spenti il magnifico sorriso e il grande talento di una delle figure più popolari e amate del mondo della musica: Ezio Bosso. Quarantotto anni, da nove martoriato da malattie che lo avevano debilitato nel corpo, ma mai nello spirito, aveva continuato, tenacemente, a suonare, comporre, dirigere e, soprattutto, a divulgare la musica, il grande amore di una vita.

Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo, di rubare il tempo. E la musica, tra le tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi, in questo senso, il tempo come noi lo intendiamo non esiste più
Ezio Bosso


Ezio Bosso era nato a Torino nel 1971, e si era avvicinato alla musica all'età di quattro anni. Aveva debuttato in pubblico a sedici anni, in Francia, come solista. Il suo primo interesse era stato per il contrabbasso, oltreché per la composizione e per la direzione d’orchestra.

La sua pur giovane vita è stata costellata da collaborazioni con innumerevoli istituzioni musicali internazionali di prestigio, sia come direttore, sia come compositore. Tra le altre: l’Accademia di Vienna, la Stradivari Festival Chamber Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, il Festival Strings Lüzern, la Deutsche Kammer-Virtuosen, il Royal Festival Hall di Londra, la Sydney Opera House, il Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, il Teatro Colón di Buenos Aires, la Carnegie Hall di New York, il Teatro Regio di Torino, la Houston Symphony Orchestra, il Teatro Carlo Felice di Genova, la Vilnius Filarmonica, la Wiener Staatsoper, la Royal Opera House, il New York City Ballet, il Théâtre du Châtelet, il San Francisco Ballet, Il Teatro Bolshoij, l’Orchestra dell’Accademia della Scala di Milano, l’Orchestra dell’Accademia Mozart, l’Orchestra Verdi di Milano, l’Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli.

Al suo fianco hanno suonato Mario Brunello, Francesco Manara, Roberto González, Sergej Krylov e Paolo Fresu in una delle non rare incursioni di Ezio Bosso nel mondo del jazz.

Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle. La vita è fatta di dodici stanze: nell’ultima, che non è l’ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi
Ezio Bosso


All’affacciarsi delle gravi malattie che lo avrebbero afflitto, Ezio Bosso si era dovuto fermare per qualche anno, ma, a partire dal 2015, aveva ricominciato un’attività concertistica ancora più intensa di quella precedente. Resterà indelebile il ricordo del programma di Rai 3 Che Storia è la Musica, del quale è stato autore, conduttore e direttore d’orchestra, che ha rivoluzionato la storia della divulgazione della musica colta in TV.

Ezio Bosso si è spento il 14 maggio 2020 nella sua casa di Bologna.

Un uomo profondo e generoso, un artista esplosivo capace di trasmettere la gioia di suonare e la passione per la musica. Sono molto addolorato per la scomparsa di Ezio Bosso, un triste giorno per la cultura italiana che perde un grande interprete e compositore, un uomo straordinario che ha fatto della sua vita un messaggio di speranza e di forza
Dario Franceschini, Ministro Beni e Attività Culturali