Addio a Florian Schneider

La scomparsa del cofondatore dei Kraftwerk

Il 21 aprile 2020 moriva all'età di 73 anni il musicista tedesco Florian Schneider, ex membro e cofondatore dei Kraftwerk. Con la sua band ha influenzato la musica dei decenni successivi come forse solo i Beatles: dai new romantic alla techno, passando per l'ambient, l’house, l’hip hop e mille altri generi.

Ha fatto parte del gruppo dal 1970 (anno in cui l'aveva fondato a Düsseldorf con l’amico Ralf Hütter) fino al 2008, anno in cui li lasciò per essere sostituto dal videoperatore Stefan Pfaffe.

Schneider è stato un pioniere del suono e della strumentazione, sperimentando diverse tecniche per suonare il sintetizzatore. Ha utilizzato il flauto elettronico (e-flute), realizzato grazie a Peter Bolling, e i sequencer virtuali, tra cui Cubase. Spesso si è occupato delle seconde voci utilizzando il vocoder.

David Bowie, che lo considerava una delle delle sue più significative influenze all’epoca, gli ha reso omaggio con il brano V-2 Schneider, incluso nel disco del 1977, Heroes. Tutta la musica elettronica a venire e tutte le sue derivazioni sono state fortemente orientate da lui e dai Kraftwerk.

I quattro di Düsseldorf hanno scardinato i concetti tradizionali di artista e di ispirazione: si dichiaravano “musik-arbeiter”, lavoratori della  musica e passavano otto ore al giorno nei Kling Klang Studios come impiegati qualsiasi.

Da solista Schneider ha pubblicato un singolo nel 2015 dal titolo Stop Plastic Pollution ispirato da una vacanza sulle coste del Ghana, quando nuotando è rimasto colpito dalla plastica e dai rifiuti che i pescatori tiravano su recuperando le reti.

Nel video gli insospettabili Caparezza e Mika cantano The Robots, celebre brano del 1978 dei Kfraftwerk.