26^ edizione della Festa della Musica

26^ edizione della Festa della Musica

Paolo Fresu testimonial

26^ edizione della Festa della Musica
La Festa della Musica non è un festival. E’ una grande manifestazione popolare gratuita che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate; è una festa aperta a tutti i partecipanti amatori o professionisti, che desiderano esibirsi di fronte ad un vasto pubblico, sempre curioso e disponibile.

Tutti i generi musicali sono coinvolti, così come tutti i pubblici, con l’obiettivo di rendere popolare la pratica musicale e di unire le persone di tutte le condizioni sociali, giovani e non, alle più diverse espressioni musicali. La Festa della Musica è l’occasione di creare un linguaggio musicale aperto. Una continua contaminazione di suoni. I musicisti sono invitati ad esibirsi gratuitamente e tutte le manifestazioni sono gratuite per il pubblico, all’aperto, per le strade, le piazze, i giardini, oppure in luoghi tradizionalmente adibiti ad altre attività come i cortili di chiese, musei, castelli. La festa offre inoltre la possibilità di proporre dei concerti negli ospedali o nelle prigioni, di sviluppare incontri e scambi.

Lanciata in Francia nel 1982, la Festa della Musica è diventata un autentico fenomeno che si iscrive ormai in un contesto europeo e che coinvolge numerose città in tutto il mondo. In Europa dal 1995 hanno aderito, confederandosi in una Associazione europea, le città di Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Bruxelles, Lisbona, Liverpool, Losanna, Madrid, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia. In Italia, in questi ultimi anni, hanno aderito all’evento Arco di Trento, Val di Ledro, Rivoli  Lucca, Siena, Modena e molte altre città.

"La Festa della Musica non ha confini" è il tema dell'edizione 2020, dedicata a Ezio Bosso, recentemente scomparso. Testimonial d'eccezione Paolo Fresu, che dice:

Nel giugno del 2018 al Parlamento Europeo Ezio Bosso fece un bellissimo discorso in cui diceva che la musica non ha confini e che ci insegna ad ascoltare. In un periodo in cui eravamo tutti confinati nelle nostre case per via di un nemico invisibile, la musica ci ha permesso di affacciarci alla finestra e di sentirci per un po' liberati. Oggi più che mai la musica è di tutti. La musica dovrebbe essere nelle nostre case, nei nostri cuori, nelle nostre vite. Tutti i giorni. Tutti dovrebbero essere in grado di leggere una partitura perché la musica  è condivisione, è capacità di tendere la mano verso il prossimo. E poi, sì, la musica non ha confini perché è il linguaggio più universale, ci dice che siamo tutti uguali, che respiriamo allo stesso modo, che il nostro cuore batte con lo stesso tempo… Nel manifesto c'è una tromba e c'è un trombettista che salta un confine: la tromba in genere è uno strumento marziale, una volta la si usava per incitare le truppe in battaglia, invece a me piace pensarla come uno strumento femminile, capace di arrivare fino al cuore, di riuscire a smuovere le emozioni con una grandissima poesia.

La sera del 21 giugno Il Maestro Fresu terrà un concerto nella meravigliosa cornice archeologica del Parco Valle dei Templi ad Agrigento. Un’occasione unica che riconferma la sua generosità e la disponibilità a mettersi a disposizione della Cultura senza confini. Un impegno verso un pubblico sempre più ampio, il suo, per diffondere la musica di qualità e promuoverla in ogni contesto sociale. Il progetto, prevalentemente jazz con incursioni classiche, sarà Altissima Luce - Laudario Da Cortona. Insieme a Fresu suoneranno Daniele Bonaventura con Marco Bardoscia, Michele Rabbia e l'Orchestra da Camera di Perugia. A conclusione del concerto il Maestro suonerà con gli allievi appena diplomati del Conservatorio Toscanini di Ribera il brano Akragas 2600 in omaggio ad Agrigento. 

La musica è fondamentale anche per raccontare la bellezza del nostro paese, raccontare la nostra cultura. Una musica intesa non solo come linguaggio delle note, ma capace di relazionarsi con la nostra storia, i nostri territori e anche con la nostra economia. Quello della cultura è stato il primo sistema a chiudere a metà febbraio e l'ultimo a riaprire, i lavoratori dello spettacolo - non solo gli artisti, ma anche tutti coloro che sono dietro le quinte - vivono un momento di difficoltà senza precedenti. E allora questa festa sarà la nostra cura di poesia nella guerra alla pandemia, ma sarà anche una festa di resistenza.    

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