Orchestra Rai

Storia di un bene comune

Attraverso testimonianze e filmati d'archivio, il documentario di Marta Teodoro, Orchestra Rai. Storia di un bene comune, racconta le origini dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai dai tempi dell'URI (Unione Radiofonica Italiana) e dell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) alla sua fondazione, avvenuta nel 1994, a seguito della fusione di quattro orchestre e tre cori. L’Orchestra, che oggi ricopre un ruolo importante nel panorama internazionale, vanta, infatti, delle antenate di grande prestigio. Tutto ebbe inizio, dunque, con l’avvento della radio.

L’Unione Radiofonica Italiana viene fondata nel 1924, e nasce subito l’esigenza di formare dei piccoli complessi strumentali, che fossero funzionali alle esigenze della programmazione radiofonica
Andrea Malvano, storico della musica

Nel corso degli anni successivi, si costituirono, prima a Torino e poi a Roma e a Milano, le orchestre sinfoniche della Rai con i rispettivi cori, alle quali si aggiunse l'orchestra “Alessandro Scarlatti” di Napoli, preesistente e assorbita dalla Rai soltanto nel 1956. Le importanti tournée all’estero, le stagioni concertistiche in ciascuna sede, la partecipazione a tante iniziative pubbliche fecero parte dell’intensa attività delle quattro orchestre e dei cori, diffusa continuativamente dai canali radiofonici e, dal 1954, anche dalla televisione.

Tra le collaborazioni illustri delle varie orchestre sinfoniche, prima dell’EIAR, poi della Rai, va ricordata quella con Igor Stravinsky, che risale proprio alle origini dell’Ente radiofonico. Stravinsky arrivò a dirigere l’orchestra di Torino già nel 1933 e, nel 1957, diresse l’ultimo concerto presso l’Auditorium del Foro Italico
Andrea Malvano, storico della musica

L’epoca d’oro degli anni Sessanta e Settanta vide la presenza di prestigiosi direttori d’orchestra (tra i tanti: Karlheinz Stockhausen, Wilhelm Furtwängler, Leonard Bernstein, Sergiu Celibidache, Herbert von Karajan, Carlo Maria Giulini, Lorin Maazel, Thomas Schippers, Luciano Berio) e di solisti di fama internazionale, oltreché l’esecuzione di un repertorio ricco di prime assolute; gli anni successivi furono quelli in cui le orchestre entrarono nel tessuto cittadino e si aprirono alle sperimentazioni e alle contaminazioni, arrivando alla fondazione di un’unica orchestra della Rai, grande e nazionale, quella che ancora oggi possiamo e vogliamo definire un bene comune.