John Lennon e la sua generazione

L'ultimo mito del rock

25 marzo 1969. John e Yoko sono in luna di miele nella suite presidenziale dell'Amsterdam Hilton Hotel (che oggi porta il loro nome). Nella stanza c’è solo un letto, su cui la coppia rimane per una settimana invitando la stampa mondiale a registrare per 12 ore al giorno la loro performance pacifista. Il “bed-in” per protestare contro la guerra in Vietnam - “variante orizzontale del sit-in”, dirà John - ha lo stesso effetto dirompente dell’inno americano trasformato pochi mesi più tardi da Jimi Hendrix a Woodstock in una sferragliante dissoluzione di rumori di battaglia.

13 gennaio 1970. John e Yoko si tagliano i capelli e li donano a un'asta di beneficenza in favore della Black House dell’attivista per i diritti dei neri Michael X. La scelta di campo è tanto simbolica e plateale quanto il grido di Jim Morrison sul palco del Dinners Key Auditorium di Miami mentre la polizia lo trascina via: “Vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso!”.

Pericolosi “agenti del caos”, Lennon e Morrison diverranno sorvegliati speciale della CIA.

Il corpo incuneato tra il comodino e il letto di una desolante stanza d’albergo di Hollywood. Il braccio tumefatto, il viso un po’ sorpreso e un po’ sollevato, la siringa di eroina troppo pura. Il 4 ottobre 1970 muore di overdose Janis Joplin. Muore di una morte poco seducente ma straordinariamente simile a quelle coeve di Hendrix e Morrison.

Alla sua stessa generazione che sperimenta droghe senza uscirne Lennon dedica Cold Turkey, un duro pezzo sulla disintossicazione e la disillusione della cultura hippy.

8 dicembre 1980. Sui gradini d’ingresso del Dakota Building, il palazzo dove nel 1968 Roman Polanski aveva girato gli esterni di Rosemary’s baby, Mark Chapman legge Il giovane Holden nell’attesa di essere arrestato per aver esploso i cinque colpi di pistola che hanno appena ucciso John Lennon e l’ideale di un rock innocente e comunitario che potesse davvero cambiare il mondo.

Arrivano gli anni Ottanta, il futuro si fa incerto, distopico, individualista. La musica si svuota del suo portato emozionale più profondo: non più strumento innovativo e libero di identificazione collettiva, ma forma sfavillante e deflagrata di intrattenimento e consumo.

Così tanto tempo fa,
era in un sogno?
Sembrava davvero realtà
o almeno credevo che lo fosse…

John Lennon, No. 9 Dream, 1974


 La riflessione di Terza Pagina sulla morte di John Lennon.