Nowhere Boy

John Lennon: un'adolescenza immaginaria

Liverpool, 1955. John è uno studente svogliato che vive con l'affettuosa e severa zia Mimì e non sa che la madre biologica, Julia, che lui crede morta, in realtà è viva e abita a pochissima distanza da lui col suo nuovo compagno e due figlie piccole. L'incontro tra i due sarà fonte di eccitazione e turbamento per il giovane futuro idolo delle folle, che impara da questa madre scombinata e sexy a suonare il banjo e cominciare a percorrere la via del rock'n'roll.

Scritto da Matt Greenhalg, ispirato al libro di memorie Imagine: Growing Up with My Brother John Lennon della sorellastra Julia Baird, Nowhere Boy è un biopic atipico e anti-agiografico messo in scena da Sam Taylor-Wood, artista concettuale del movimento Young British Artists (già  premiata alla Biennale d'Arte di Venezia 1997 come miglior artista emergente e qui al suo debutto alla regia).

La struttura narrativa è volutamente frammentaria e diseguale. Il John Lennon interpretato dal diciannovenne Aaron Johnson è inquieto e febbrile come la telecamera che lo segue "catturandone ogni gesto minimo, ogni respiro”. 

L’amicizia con Paul McCartney (interpretato dal luciferino Thomas Sangster) è la possibilità di un altro tipo di vita, la prima band (i Quarryman) una poetica, impacciata prova generale dei Beatles che verranno. Bravissime Kristin Scott Thomas e Anne-Marie Duff, rispettivamente nei ruoli della zia Mimi e della madre Julia.

La pellicola (del 2009) riscosse il plauso persino di Yoko Ono.