La generosità di David Bowie

Gianluigi Ricuperati racconta la sua peculiare biografia

David Robert Jones è stato un artista unico, ma la sua unicità non si è basata su un modello tolemaico dell'ego, ma su una costellazione, su un arcipelago di incontri, relazioni, ispirazioni, modelli, amici, eroi e avventure. Tutte le persone più vicine al Duca Bianco, scomparso 5 anni fa, ne hanno sempre elogiato la peculiare generosità. D'altronde Bowie è quel tipo di persona che all'apice della fama appena conquistata ha dedicato immediatamente risorse, tempo ed energie per tirare fuori dal pantano emotivo esistenziale due tra i suoi miti, Iggy Pop e Lou Reed. La generosità non è dare un pezzo di ciò che si ha. È dare più di quanto si ha. Contraendo un debito con l'essere, si produce un'energia meravigliosa che funziona quasi come un pilota automatico. 

Gianluigi Ricuperati interpreta il mito di David Bowie sotto la lente delle vite dei santi nel libro Generosity, recentemente uscito per Piemme. La storia del Duca Bianco, delle sue mille trasformazioni, delle sue canzoni e dei libri che ha letto attraverso gli episodi di generosità che costellano gli anni terreni di David Robert Jones, l'uomo delle stelle, il pensatore segreto, l'icona gender fluid, il crooner, l'attore, il pittore, il collezionista, il businessman. 

Bowie, per me, è soprattutto un maestro religioso di generosità. un maestro che parla per miracoli: le canzoni.

Gianluigi Ricuperati è nato a Torino il 13 agosto 1977. Dopo saggi usciti per Bollati Boringhieri e Laterza, esordisce nel romanzo con Il mio impero è nell’aria (minimum fax 2011) a cui seguono La produzione di meraviglia (Mondadori 2013), edito in Francia da Gallimard, e La scomparsa di me (Feltrinelli 2017). Già direttore creativo della Domus Academy, è fondatore dell’Institute for Production of Wonder, che svolge lavoro di ricerca e comunicazione per istituzioni pubbliche e private. Scrive su La Repubblica, Il Foglio e altre testate.