Quella smodata, iperbolica passione

Alberto Mattioli, "Pazzo per l'opera"

Se il tempo, in musica, è scandito dal metronomo, la vita di Alberto Mattioli è cadenzata da un contatore che registra ogni recita operistica alla quale ha assistito fin dall’adolescenza. Alla data in cui consegnava il proprio libro all’editore, il dispositivo segnava quota millesettecentonovantuno, al momento dell’intervista qui proposta, era già salito a milleottocento.

Pazzo per l’opera. Istruzioni per l'abuso del melodramma (Garzanti, 2020) non è un saggio musicologico, né una storia del teatro musicale. Piuttosto, un libro che racconta la passione del suo autore per l’opera. Una passione divorante, senza freni, che lo conduce, dal 1984, a frequentare teatri, auditorium e festival in ogni parte del mondo. Rigorosamente, dalla A alla Z: da Amsterdam a Zurigo, passando per tutte (o quasi) le altre lettere dell’alfabeto.

O una passione è esagerata oppure è soltanto un hobby. Deve durare per una vita e riempirla tutta, smodata e iperbolica, eccessiva e ossessiva, maniacale e totalizzante. Del resto, in questo caso si parla di melodramma: come volete che si conservi la moderazione dove trionfa l’esagerazione e la ragione se il momento culminante di molte opere è quando la protagonista la perde?
Alberto Mattioli

I momenti divertenti che la lettura di questo libro offre sono davvero tanti, ma altrettanti sono gli spunti di riflessione. Entrambi godibili sia dagli appassionati del teatro musicale, sia dai profani.

Alberto Mattioli fa il punto su tradizione e innovazione nella regia, ma, anche, sul vicino di poltrona molesto; distingue gli appassionati tra coloro che considerano i cantanti l’attrazione numero uno e quelli che li ritengono un male necessario, ma si sofferma pure sul mondo attaccabrighe dei melomani e sul loro spassoso “lessico famigliare”; s’interroga sulla crisi (tutta italiana, a suo vedere) dell’opera, ma racconta anche manie e fobie degli spettatori più ostinati.

Cos’è la Tradizione? […] In realtà, «tradizione» è quello che ogni epoca ha cristallizzato come il modo «giusto» di fare teatro e che l’epoca successiva, ovviamente, ha sempre rimesso in discussione. Non esiste un modo «giusto» in assoluto di mettere in scena (o cantare, o dirigere) Mozart o Rossini, Verdi o Wagner, nemmeno la loro volontà, espressa o più probabilmente presunta. Esiste il modo «giusto» che un periodo storico ha di mettere in scena (e di dirigere, e di cantare) i capolavori che ha ricevuto
Alberto Mattioli

Il libro di Alberto Mattioli è anche, e, in fondo, soprattutto, un’intensa dichiarazione d’amore per il melodramma, per la sua imperscrutabile facoltà di emozionare, per la forza con la quale sa rivolgersi alla sensibilità e alla ragione di tutti.

Alberto Mattioli è nato a Modena nel 1969. È giornalista, esperto d’opera e ha collaborato con molti teatri e riviste italiani e internazionali. Oltre a numerosi saggi, ha scritto anche tre libretti d’opera. Pazzo per l’opera è il suo quarto libro.

Alberto Mattioli, Pazzo per l’opera. Istruzioni per l'abuso del melodramma
Editore: Garzanti, Milano
Anno di edizione: 2020
Pagine: 216, rilegato

Foto: Teatro Comunale di Modena / foto di Rolando Paolo Guerzoni