L' "Histoire du soldat" secondo Dario Fo

Il teatro ambulante di Igor Stravinsky

Il 28 dicembre 1978, alle 12,30, per Teatro musica. Settimanale di notizie dello spettacolo, a cura di Claudio Rispoli, il Secondo Canale della Rai mandava in onda Due Stravinsky per Fo. Nella clip proposta Roberto Leydi conversa con Dario Fo a proposito della sua recente messa in scena dell’Histoire du soldat di Stravinsky.

La grossa forza di Stravinsky è il fatto che la sua musica racconta
Dario Fo

L’Histoire du soldat nacque da una precisa esigenza di carattere “materiale”. La Rivoluzione Russa del 1917 aveva privato Stravinsky delle sue proprietà e dei diritti d’autore provenienti dall’editore, mettendolo in serie difficoltà finanziarie. Assieme all’amico scrittore Charles-Ferdinand Ramuz ideò, allora, un mezzo per superarle: creare un'opera teatrale che avesse caratteristiche di economicità e di agilità tali da consentirne la rappresentazione nei villaggi di tutta la Svizzera, dove il compositore si era trasferito con la famiglia. Dunque, una piccola scenografia facilmente trasportabile, pochi personaggi (e, di conseguenza, una compagnia a ranghi ridotti) e un piccolo ensemble strumentale.

Per questo lavoro Stravinsky scelse due racconti della raccolta di fiabe popolari russe di Aleksandr Afanas'ev, ispirati alla figura del Dottor Faust della tradizione letteraria europea: Il soldato disertore e il diavolo e Un soldato libera la principessa. Su questa base Ramuz scrisse il libretto. L’Histoire du soldat fu eseguita in prima rappresentazione il 28 settembre 1918 al Teatro Municipale di Losanna.

L’idea di comporre uno spettacolo drammatico per un ‘théâtre ambulant’ mi era […] venuta in mente più di una volta fin dall’inizio della guerra. Il genere di lavoro che immaginavo avrebbe dovuto essere così circoscritto nel numero degli esecutori da consentire rappresentazioni in un circuito di villaggi svizzeri, e così semplice nella trama da del racconto da poter essere facilmente capito
Igor Stravinsky

La trama dell’Histoire du soldat prende avvio dalla vicenda di un soldato, che, sul cammino verso casa per una licenza, incontra il Diavolo che lo adesca e gli sottrae il violino in cambio di un libro che realizza ogni desiderio.

Dal punto di vista musicale l’Histoire du soldat fu per Stravinsky anche un’opportunità per meditare sulle recenti tendenze della propria scrittura e di mettere in cantiere la successiva trasformazione stilistica.

Le ristrettezze economiche previste per l'allestimento dell'Histoire originaria mi costrinsero a usare un gruppo ristretto di strumenti, ma questa restrizione non fu una limitazione perché le mie idee musicali erano già orientate verso uno stile strumentale solistico
Igor Stravinsky

Nell’opera affiora prepotentemente la ricerca di nuove sonorità affidata a un organico ridotto - violino, contrabbasso, clarinetto, fagotto, cornetta a pistoni, trombone, percussioni – con l’esclusione della parola cantata: una scelta innovativa, che colloca quest'opera a metà strada tra il teatro e la musica da camera.

La scelta degli strumenti fu influenzata da un avvenimento molto importante per la mia vita di allora, la scoperta del jazz americano. […] Il gruppo strumentale dell'Histoire è simile a quello della jazz band […] a eccezione del fagotto che ho usato al posto del sassofono […] L’impiego delle percussione va anche considerato come manifestazione del mio entusiasmo per il jazz
Igor Stravinsky