Amedeo Tommasi, l'uomo che non seppe resistere al jazz
La scomparsa del celebre pianista
Si è spento a ottantasei anni, ottanta dei quali spesi (bene) a suonare il pianoforte. Dopo i primissimi studi classici, interrotti a causa della guerra, a diciassette anni Amedeo Tommasi rimane folgorato sulla via del jazz, strada che non abbandonerà più, nonostante le incursioni nella musica “leggera”.
Intorno alla metà degli anni Settanta, inizia anche la sua attività di didatta con l'insegnamento dell'armonia jazz alla scuola di musica St. Louis di Roma, con la cattedra di ear training e di armonia ai corsi estivi di “Siena Jazz”, e di jazz per compositori classici all'Accademia Chigiana.
Amedeo Tommasi ci ha lasciato il 13 aprile 2021, all’età di ottantasei anni.
Nella clip, un estratto da Galleria del Jazz, trasmessa dal Secondo Programma Rai il 10 ottobre 1962, alle 22,30. Qui, Amedeo Tommasi si esibisce con il proprio trio e con i belgi Bobby Jaspar (sax tenore e flauto traverso) e René Thomas (chitarra), che, insieme a lui, tanto spesso accompagnano Chet Baker nei suoi tour europei.
Galleria del Jazz è la rubrica settimanale, che, nei primi anni Sessanta, la Rai dedica alla musica afroamericana. Ne è curatore Rodolfo D’Intino, che presenta al pubblico italiano alcuni degli ensemble più importanti del panorama internazionale.
Le prime note delle musica d’oltreoceano le ascolta nelle trasmissioni radio messe in onda dalle truppe americane nella zona di Trieste, sua città natale. A Bologna, dove frequenta l’Università, costituisce il suo primo trio (Maurizio Majorana al contrabbasso e Mario Camassa alla batteria) con il quale, nel 1959, si classifica quinto al concorso indetto dalla trasmissione La coppa del Jazz del Secondo Programma radiofonico della Rai.Al jazz non si resiste
Amedeo Tommasi
Poi, nel 1961, l’incontro con Chet Baker, che seguirà nelle tournée italiane, la partecipazione a molti dei principali festival del jazz europei, e il contratto, come arrangiatore, con la RCA Italiana, che lo porterà a risiedere a Roma.Mi attraggono tutti pianisti che hanno accompagnato Miles Davis
Amedeo Tommasi
Tommasi è anche compositore di colonne sonore per il cinema e per la Tv. Sue, tra le altre, quelle di tanti film e fiction di Pupi Avati: Balsamus, l'uomo di Satana; Thomas e gli indemoniati; La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone; Bordella; Tutti defunti... tranne i morti; Le strelle nel fosso; La casa dalle finestre che ridono; Jazz Band e Cinema!!!. Sempre nell’ambito cinematografico, Tommasi collabora, per circa vent’anni, anche con Ennio Morricone.Il giovane pianista, sorretto in modo brillante, ha dimostrato di essere un solista armonicamente interessante, dotato di buon gusto e magnifica musicalità. […] Di lui è doveroso dire che è una delle più interessanti personalità recentemente affermatesi in Italia
Alberto Alberti, ‘Musica Jazz’, dicembre 1960
Intorno alla metà degli anni Settanta, inizia anche la sua attività di didatta con l'insegnamento dell'armonia jazz alla scuola di musica St. Louis di Roma, con la cattedra di ear training e di armonia ai corsi estivi di “Siena Jazz”, e di jazz per compositori classici all'Accademia Chigiana.
Amedeo Tommasi ci ha lasciato il 13 aprile 2021, all’età di ottantasei anni.
Nella clip, un estratto da Galleria del Jazz, trasmessa dal Secondo Programma Rai il 10 ottobre 1962, alle 22,30. Qui, Amedeo Tommasi si esibisce con il proprio trio e con i belgi Bobby Jaspar (sax tenore e flauto traverso) e René Thomas (chitarra), che, insieme a lui, tanto spesso accompagnano Chet Baker nei suoi tour europei.
Galleria del Jazz è la rubrica settimanale, che, nei primi anni Sessanta, la Rai dedica alla musica afroamericana. Ne è curatore Rodolfo D’Intino, che presenta al pubblico italiano alcuni degli ensemble più importanti del panorama internazionale.