"G" come Guaccero

Il segno della musica

Per il ciclo Avanguardie `60, che si occupa del rapporto tra avanguardie artistiche e società, il 17 luglio 1979, la Rai manda in onda la puntata intitolata Per esempio Nuova Consonanza, dedicata all’omonima Associazione attorno alla quale, sul finire degli anni Cinquanta del Novecento, si erano riuniti alcuni giovani compositori con lo scopo di promuovere la musica contemporanea.

Nella clip proposta, Domenico Guaccero risponde alla domanda dell’intervistatore circa l’importanza che ha avuto Nuova Consonanza nel campo musicale e in quello civile e fa ascoltare un breve frammento di Pentalfa. Di questo brano, Guaccero mostra la partitura, che, come molte altre delle proprie, riveste una valenza in sé anche dal punto di vista visuale e grafico: in esse è presente, infatti, la chiara influenza di un simbolismo di carattere esoterico.

Quella di Nuova Consonanza è la storia di un gruppo di trentenni […] animati da identiche prospettive nell’ambito del proprio lavoro compositivo e del lavoro organizzativo. […] Abbiamo dato un certo impulso alla vita musicale romana […] presentando musiche abbastanza inedite… il primo Cage, a Roma l’abbiamo fatto noi
Domenico Guaccero

Nato nell’aprile del 1927, Domenico Guaccero è considerato tra i compositori italiani più significativi della Nuova Musica degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Ancora oggi, sono molti gli autori che riconoscono in lui un solido punto di riferimento, che ha ispirato loro tante delle scelte compiute nell’ambito della ricerca e della sperimentazione musicale.

Guaccero si diploma in pianoforte a Bari nel 1948, per trasferirsi a Roma due anni dopo. Al conservatorio di Santa Cecilia si perfeziona in armonia, contrappunto e fuga (1950-53) e in composizione (1953-56) con Goffredo Petrassi, con cui stabilisce un duraturo rapporto di profonda e reciproca stima, presto sfociato in amicizia. L’insegnamento di Petrassi favorisce in Guaccero lo sviluppo di un approccio non dogmatico nei confronti di tecniche compositive come il serialismo, che pure abbraccia verso la fine degli anni Cinquanta.

Come molti altri giovani compositori di quell’epoca, anche Guaccero – tra il 1957 e il 1959 - segue gli Internationale Ferienkurse für Neue Musik a Darmstadt, dedicati allo studio e alla produzione di musica d'avanguardia. Negli anni successivi, prima col gruppo della rivista “Ordini”, fondata nel 1959 con Franco Evangelisti, Egisto Macchi e Antonino Titone, poi con l´Associazione Nuova Consonanza, diventa un instancabile organizzatore di manifestazioni finalizzate alla diffusione della conoscenza della musica contemporanea.

Negli anni Sessanta, aderisce anche al progetto della rivista palermitana “Collage”, avviato da tre giovani intellettuali di quella città: lo scrittore Gaetano Testa e i musicologi e critici d’arte Paolo Emilio Carapezza e Antonino Titone. Contemporaneamente, l’attività nel Sindacato Musicisti Italiani, creato da Petrassi, per il quale si occupa, prevalentemente, dei problemi della didattica musicale: l´introduzione dell´educazione musicale nella scuola dell´obbligo italiana è anche il risultato del suo impegno.

A quello stesso periodo risale l’inizio della docenza di Composizione: prima, presso il Conservatorio di Pesaro, poi, de l´Aquila, in seguito, di Frosinone e, infine, nel 1978, di Roma.

Domenico Guaccero è considerato anche tra i pionieri della ricerca elettronica: nel 1957, con Petrassi, Guido Turchi, Roman Vlad e Gino Marinuzzi fonda il Centro Elettronico dell’Accademia Filarmonica Romana, mentre, nel 1968, con Egisto Macchi, Franco Evangelisti, Gino Marinuzzi, Ennio Morricone, Paolo Ketoff, Walter Branchi, Bruno Nicolai, Fiorenzo Carpi e Giorgio Guiducci, dà vita, a Roma, allo Studio R7 per la musica elettronica e, nel 1972, al Centro per la Musica Sperimentale, che si dedica, soprattutto, all’elettronica e al teatro musicale da camera. E proprio il teatro è uno dei terreni privilegiati della sua attività e della sua riflessione, sempre profusa da un deciso impegno civile e politico. Sul teatro esercita anche la professione di saggista, così come sul tema della grafia musicale contemporanea: nel 1973, insieme a Petrassi, Evangelisti, Macchi, Paris e Bertoncini aderisce al comitato organizzativo del Symposium Internazionale sulla problematica della grafia musicale contemporanea.

Guaccero realizza anche numerose musiche per documentari prodotti dalla Rai per le regie di Massimo Sani, Piero Berengo Gardin, Luigi di Gianni e Ugo Gregoretti.

Tra le sue opere: Quartetto per archi n.1 (1955), Un iter segnato, per doppio quintetto (1960), Improvvisazione per viola (1960), Incontro a tre per flauto e due pianoforti (1963), Sinfonia 1 (1963), Variazioni 1, 2, 3 (1967-1968), Sinfonia 2 (1970), Sinfonia 3 (1973), Concerto per percussione e orchestra (1979), Rota per arpa (1979), Traccia per violino solo (1980), Quartetto per archi n.2 (1980-1981). Per il teatro va ricordato Scene del potere, opera da camera (1964-1968).

Domenico Guaccero è morto a Roma il 24 aprile del 1984.

Nuova Consonanza
Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Daniele Paris e Francesco Pennisi fondano, intorno al 1959, Nuova Consonanza, un’associazione che si prefigge lo scopo, soprattutto per mezzo di una regolare attività concertistica, di far conoscere la musica colta contemporanea. Il nome, che allude all´esigenza di aggiornamento permanente e al desiderio di valorizzare le avanguardie europee, viene suggerito loro da Alberto Pironti, critico e storico della musica, che, con Mario Bortolotto, nel 1966, avrebbe dato vita alla celebre rivista “Lo spettatore musicale”.
È stato costituito a Roma il gruppo Nuova Consonanza […], in considerazione della rilevata carenza delle organizzazioni ufficiali, che non solo mancano al compito di porsi a guida della vita musicale contemporanea, ma chiudono, per espressa disposizione, ogni sbocco per la musica più impegnata. Nuova Consonanza vuole promuovere attraverso le sue manifestazioni (esecuzioni, conferenze, dibattiti, etc.) la conoscenza più viva di tale musica e riuscire quindi da stimolante per un ampio pubblico
Dalla presentazione del gruppo, comparsa nel numero del 24 febbraio 1962 de ‘Il Punto della Settimana’
Tra i membri del movimento, nato attorno alla rivista "Ordini”, non c’è una granitica uniformità di pensiero: sono personalità musicalmente anche molto discordanti, che condividono, però, un duplice intento: svecchiare la musica in Italia e diffondere la musica contemporanea anche tra i giovani e nelle realtà più periferiche.

Ad ospitare la prima iniziativa pubblica di Nuova Consonanza è il Ridotto del Teatro Eliseo di Roma. È il 2 marzo 1962, quando musicisti e appassionati si riuniscono in quella sala per ascoltare lavori di Herbert Eimert, Karlheinz Stockhausen, Gottfried Michael Koenig, György Ligeti, Herbert Brün, Mauricio Kagel, Josef Anton Riedl e Franco Evangelisti, che introduce anche la serata con una conferenza dal titolo Dieci anni di musica elettronica: un punto.

All’inizio, le attività di Nuova Consonanza sono contraddistinte più da appassionate discussioni teoriche (il fenomeno aleatorio, la sinergia tra le diverse espressioni artistiche, l’attenzione per le nuove tecnologie elettroniche) che da una programmazione concertistica regolare, che prende il via, invece, nel 1963, coinvolgendo, oltre a quelli del primo appuntamento romano e agli stessi fondatori del gruppo, personaggi come Luigi Nono, Luciano Berio, Bruno Maderna, Dieter Schnebel, Niccolò Castiglioni, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti.

All’attività concertistica si affianca, comunque e sempre, quella di riflessione: Mario Bortolotto, Pierre Boulez, Massimo Cacciari, Diego Carpitella, Enrico Fubini, Emilio Garroni, Francesco Giannattasio, Michel Imberty, Heinz Klaus Metzger, Luigi Pestalozza, Karlheinz Stockhausen e altri musicologi, musicisti e filosofi pubblicano testi originali, editi da Nuova Consonanza.

Il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza
Nuova Consonanza dà vita anche a numerose filiazioni. Quella di maggior rilievo è, probabilmente, il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza (GINC), che nasce nel 1964 per volontà di Franco Evangelisti. Il compositore romano coinvolge nel progetto anche diversi musicisti stranieri: Larry Austin, John Eaton, John Heineman, Roland Kayn, William O. Smith, Ivan Vandor.
In alcune conferenze tenute a Brema e Amburgo nel 1959, epoca in cui si scatenò la famosa polemica sulla validità dell´opera aperta, parlai dei limiti che questa portava in sé e della possibilità dei suoi ultimi sviluppi. Dovendo l´interprete completare nell´esecuzione gli schemi che il compositore forniva, io dissi, sarebbe stato necessario l´avvento di un nuovo tipo di esecutore che fosse anche compositore, in modo che potesse legare certi elementi musicali che, in esecuzioni date da interpreti di tipo tradizionale, vengono resi schiavi da una prassi che tale tipo di esecutore porta con sé. […]
Franco Evangelisti
Il GINC, oltre a essere l´unico gruppo di improvvisazione formato esclusivamente da compositori-esecutori, ribalta l´asserzione base dell´opera aperta (l´esecutore che diventa compositore), trasformando il compositore in esecutore, per mezzo di una fusione permanente tra l´atto della scrittura e quello del suonare.

Nel 1967, a Evangelisti, Heineman e Kayn (gli altri hanno abbandonato il gruppo) si uniscono Mario Bertoncini, Walter Branchi, Ennio Morricone e Ivan Vandor. L’anno successivo, con l’arrivo di Macchi e l’uscita di Kayn, il GINC si presenta nella formazione che lo condurrà alla sua fase di massima espansione e fama.