La Casa dei cantautori

La Casa dei cantautori

A Genova un museo per la canzone italiana

La Casa dei cantautori
Un museo per la la canzone italiana, un luogo per ripercorrerne la storia e conoscere i protagonisti che dagli anni Cinquanta del Novecento introdussero un sound inedito in Italia preparando l'eccezionale fioritura del fenomeno cantautorale nazionale. Un fenomeno in continuo divenire ma del quale si vuole iniziare a proporre una memoria condivisa attraverso il progetto della Casa dei cantautori, che sarà ospitata negli ambienti dell'Abbazia di San Giuliano, a Genova. Un nuovo polo culturale dedicato alla musica dei grandi autori della canzone italiana ed anche un'iniziativa che preserverà la conservazione dell'antico complesso religioso, situato vicino al borgo di Boccadasse, dove molta parte della storia del cantautorato ligure ebbe inizio.  

L'accordo di valorizzazione siglato tra MIC, Regione e Comune ha dato vita al gruppo di lavoro (composto da Dori Ghezzi, Paolo Masini, Massimo Bernardini, Margherita Rubino, Serena Bertolucci, Cesare Torre) che ha elaborato il concept e affidato ai curatori Guido Harari, Renato Tortarolo, Massimo Bernardini, Francesco De Nicola l'elaborazione del progetto affidato per la parte architettonica alla società Milk Train.

La Casa nasce a Genova perché il cantautorato nasce in questa città portuale, aperta a infussi di oltremare, con artisti inquieti e melanconici come Umberto Bindi, la cui prima canzone T’ho perduto è datata 1950. Con Bindi, negli anni Cinquanta, collaborava Joe Sentieri, genovese che sulle grandi navi Genova/USA aveva conosciuto swing, jazz e nuovi modi di scrivere e interpretare canzoni.

Gli influssi del sound americano del dopoguerra crearono un nuovo e vivace patrimonio musicale e intellettuale e il contesto musicale ligure si arricchisce di geniali interpreti come Bruno Lauzi, Luigi Tenco, Gino Paoli e Fabrizio De Andrè. Seguirono subito molti altri autori e in tutto il Paese, a Roma, in Emilia, a Napoli, In Sicilia. Da Gaber a Jannacci, a Francesco Guccini, a Lucio Dalla, poi a Francesco De Gregori e a decine di altri, fino al genovese Ivano Fossati. Il cantautorato, diventa, in pochissimi anni, il fenomeno italiano più rilevante del secondo Novecento.

Questo panorama ricchissimo di personalità e l'evoluzione di questo percorso che si inoltra nel Terzo Millennio, sarà presentato nella Casa Museo attraverso un itinerario in parte multimediale, basato sulla realtà aumentata, e in parte basato anche sull'esposizione di oggetti preziosissimi, vivi nell'immaginario collettivo, donati dagli artisti o dalle famiglie che li rappresentano. Tra questi, ad esempio, la chitarra Ibanez, da cui Fabrizio De André non si separava mai e con cui ha suonato nell'album Rimini. Oppure la Stratocaster e la chitarra portoghese con le quali Ivano Fossati ha composto rispettivamente Cara Democrazia e Mio fratello che guardi il mondo. E ancora: dalla mitica Lambretta del Cerutti Gino di Giorgio Gaber all’intera postazione da concerto donata dalla figlia di Pino Daniele. 

Insieme al polo museale troverà casa all’Abbazia di San Giuliano, con la ristrutturazione della Chiesa e la progettazione del secondo lotto, anche un polo formativo sui nuovi mestieri della musica, che potrà rappresentare per i giovani una importante chiave di accesso al mondo del lavoro come previsto dalla proposta originaria del progetto. Il recupero, poi, degli spazi della Chiesa e dei volumi annessi consentirà di avere a disposizione sale per i concerti, mostre temporanee, esposizioni a rotazione su singoli artisti: insomma tutti quegli spazi connessi che potranno consentire alla Casa di essere viva ed attrattiva.

Definiti i contenuti museali, ora parte l’attività per la definizione, entro il dicembre 2021, del progetto di fattibilità tecnica ed economica anche con l’attivazione di un tavolo che vedrà la partecipazione di Regione e della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio. Entro i primi mesi del 2022 è atteso del progetto definitivo. Si arriverà così, nel corso della seconda parte del 2022, alla pubblicazione del bando di gara per i necessari lavori di rifunzionalizzazione dell’edificio e di rinnovamento degli impianti e per la realizzazione dell’allestimento museale. Ad oggi la fine lavori è prevista per il terzo trimestre del 2023.