Vis-à-vis con la critica

Da "Settimo giorno", 1975

Un lungo estratto da una puntata (estate 1975) della rubrica culturale Settimo giorno, interamente dedicata a Giancarlo Menotti.

Autore e conduttore del programma è Enzo Siciliano, scrittore, critico letterario, drammaturgo, grande appassionato di teatro musicale: sarà lui, diventato Presidente della Rai (1996-1998), a decidere la trasmissione, per la prima volta nella storia della televisione italiana, della diretta dell'apertura della stagione lirica del Teatro alla Scala con il Macbeth di Giuseppe Verdi (7 dicembre 1997, direzione Riccardo Muti, regia Graham Vick).

Enzo Siciliano conduce un’intervista serrata, mettendo il fondatore del Festival dei Due Mondi - la cui XVIII edizione è in corso proprio in quei giorni - a confronto con critici anche severi, che, pur elogiandone le qualità artistiche, non ne nascondono i tratti “meno amabili”. Come nel caso di Massimo Bogianckino, allora direttore artistico del Teatro Comunale di Firenze, che, negli anni precedenti, aveva collaborato con Menotti alla direzione del Festival.

Menotti è una personalità assai singolare; si può dire che in lui ogni aspetto è contraddetto dal suo contrario presente in se stesso, e che, qualche volta, è anche irritante. […] Se c’è un consiglio che vorrei dare a Menotti è quello di essere sempre meno ‘Duca’, cioè di rinunciare quanto più possibile a una corte, che, com’è naturale, gli è intorno, ma che, qualche volta, lo condiziona, o lo affascina, e provoca in lui qualche smarrimento; poi, naturalmente, ritrova subito quel che vuole. Ma questo dà un po’ fastidio anche ai suoi collaboratori.
Massimo Bogianckino

Dal canto suo, Menotti non risparmia critiche alla città di Spoleto.

Non ho mai avuto intenzione di lasciare Spoleto. Ho usato questa minaccia come una 'Spada di Damocle' sugli spoletini quando non mi vogliono dar retta. […] Gli spoletini sanno quanto ho lottato per avere l’acqua a Spoleto […] Abbiamo fatto diciassette Festival senz’acqua, coi ballerini che dovevano coricarsi ancora coperti di ‘polveri e di sudore del palcoscenico'; e poi, la mancanza d’alloggi. E, anche, ho lottato per mantenere una certa indipendenza artistica al Festival
Giancarlo Menotti

La testimonianza filmata di Gioacchino Lanza Tomasi, musicologo, porta il dibattito sulla formazione musicale di Menotti e sull’influenza che su di lui hanno esercitato sia Jean Cocteau, sia il teatro americano del Novecento, a partire da quello di Tennessee Williams.