Louis Armstrong

1968: l'anno del grande jazz a Sanremo

Già nel 1968 Louis Armstrong (all’epoca sessantaseienne) era il mito vivente della musica jazz e, in quanto tale, l'ospite più atteso del Festival. Era già venuto in a suonare in Italia nel corso di tre tournée internazionali, nel 1935, nel 1949 e nel 1952. Durante quest'ultima visita, aveva inciso alcuni pezzi in trio con Nunzio Rotondo e Nini Rosso e aveva preso parte al programma radiofonico Varietà internazionale, trasmesso dagli studi RAI di Firenze (decenni dopo quella registrazione sarà pubblicata nell'album Satchmo Live in Florence '52).

Al Festival è accompagnato da una band guidata dal maestro Henghel Gualdi ed esegue (in italiano!) il brano Mi va di cantare, composto da Giorgio Bertero, Marino Marini, Aldo Valleroni e dal gastronomo Vincenzo Buonassisi. Come usava all'epoca, è in abbinamento con un altro interprete, la sua amica di origini eritree Lara Saint Paul.

L'esibizione è strepitosa e potenzialmente infinita: sull'onda dell'entusiasmo del pubblico, Satchmo va avanti per quasi 40 minuti. Alla fine il presentatore Pippo Baudo, al suo debutto sul palco dell'Ariston, è costretto dal patron Gianni Ravera a interrompere l'esibizone. Irrompe in scena sventolando un fazzoletto bianco e togliendo praticamente la tromba di bocca al venerabile artista.