L'Arte del Canto Lirico italiano candidata UNESCO

L'Arte del Canto Lirico italiano candidata UNESCO

Il melodramma nella lista del patrimonio culturale immateriale

L'Arte del Canto Lirico italiano candidata UNESCO
La nascita del teatro d’opera propriamente detto è preceduta da manifestazioni spettacolari nelle quali la fusione tra musica e canto è comune a tutte le civiltà primitive. Nell’ambito della civiltà occidentale, l’esempio del teatro greco fu senz’altro determinante per la nascita dell’opera.

Nel Medioevo, esistevano forme di spettacolo che possono essere considerate vere e proprie opere ante litteram e nel Rinascimento molte forme di spettacolo già esistenti, come passioni, misteri, balletti, intermedi, pastorali vennero fuse e rappresentate sia nelle piazze, sia presso le corti.

È alla fine del Cinquecento, però, che l’opera ebbe un simbolico atto di nascita nell’ambito della Camerata fiorentina, che produsse il primo manifesto estetico e la prima teorizzazione del rapporto tra musica e dramma.

La genesi della struttura dell’opera si completa nel Seicento per merito, soprattutto, di Claudio Monteverdi, per divenire, dalla metà di quel secolo fino all’Ottocento inoltrato e a Puccini, lo spettacolo d’elezione in Italia, per ogni classe sociale. 

È per questo, per ottenere il “riconoscimento di una delle sue espressioni culturali più autentiche e originali” che l’Italia ha presentato la candidatura del canto lirico italiano a patrimonio immateriale dell’umanità.

Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha proposto, infatti, l’Arte del Canto Lirico Italiano per l’inserimento nella Lista Rappresentativa UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale

Questa candidatura giunge nel momento in cui sono ancora nitide nei nostri occhi le immagini del coro dell’Opera di Odessa che intona il ‘Va, pensiero’ del Nabucco di Giuseppe Verdi in strada, sotto la bandiera ucraina. Una riprova di quanto l’espressione del canto lirico italiano sia autenticamente parte integrante del patrimonio culturale dell’umanità, che ad esso si rivolge nei momenti più bui per ritrovare luce, forza e bellezza
Dario  Franceschini, Ministro della Cultura

Questa decisione porta a termine il lungo e impegnativo percorso intrapreso dal Servizio II – Ufficio UNESCO del Segretariato Generale del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Direzione Generale per lo Spettacolo.

La candidatura riconosce le istanze del Comitato per la salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano cui hanno aderito, tra l’altro, la Fondazione Teatro Alla Scala di Milano, l’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma, l’Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione e Assolirica.

Il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, per il tramite della Rappresentanza Italiana presso l’UNESCO, seguiranno i passi successivi della candidatura fino al riconoscimento finale.