Fiorenzo Carpi, padre della musica di scena

Venticinque anni fa, la morte del grande compositore

Dall’Archivio Storico del Piccolo Teatro di Milano, Martina Carpi racconta il padre Fiorenzo nell’occasione del venticinquesimo anniversario della morte. 

Fiorenzo Carpi (Milano, 19 ottobre 1918 – Roma, 21 maggio 1997), tra i maggiori compositori di musiche di scena del secondo Novecento e di colonne sonore per il cinema e per la Tv, è stato l’alter ego musicale di Giorgio Strehler per spettacoli entrati a far parte della storia – e della leggenda – del teatro italiano e internazionale.

Il padre Aldo, pittore, fu direttore dell'Accademia di Brera dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso. Fiorenzo, dopo un breve periodo di studi privati, si formò musicalmente presso il Conservatorio di Milano con Arrigo Pedrollo e Giorgio Federico Ghedini

Prima di dedicarsi alla musica applicata, compose alcune opere tra cui Varianti per orchestra da camera, Inno per orchestra, Sonata a tre per flauto, viola e pianoforte, Concertino per violino e pianoforte, Inni vedici per contralto, coro misto e orchestra, Due tempi per quartetto d'archi, Sonata notturna per flauto e violino, Concerto per flauto e orchestra da camera. Nel 1949, fu fra i fondatori de I pomeriggi musicali del Teatro Nuovo

Tra gli innumerevoli spettacoli allestiti da Strehler, vanno ricordate le sue musiche per: Arlecchino servitore di due padroni (1947), I giganti della montagna e La tempesta (1947-48), Il misantropo (1950-1951), Macbeth (1951-1952), Il giardino dei ciliegi (1954-1955), La storia della bambola abbandonata (1976-1977), Faust (1988-1992) e, poi, i lavori con Dario Fo, Luigi Squarzina, Franca Valeri, Vittorio Caprioli, Franco ParentiGiorgio De Lullo.
 
Per il cinema, due nomi prima di ogni altro: Luigi Comencini (tra i tanti: Incompreso, 1966; Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano, 1969; Cercasi Gesù, 1981) e Louis Malle (Zazie dans le métro, 1959; Vie privée, 1962). E, poi, Ugo Gregoretti, Florestano Vancini, Peter Del Monte, Patrice Chéreau, Carlo Mazzacurati, Tinto Brass, Salvatore Samperi.

Fiorenzo Carpi ha aperto il mondo delle armonie in melodie di una bellezza mai effimera, di una ricercatezza caratteristica, rara, stupenda, innovativa. Lo stesso è avvenuto con la sue musiche per lo schermo. Ad esempio il ‘Pinocchio’ di Luigi Comencini. L’intelligenza di Carpi stava nel rendere materia sperimentale un tema melodico che nascondeva una profondità di orditi armonici che sono profondità d’animo e di pensiero. Tutto derivava da uno studio molto serio e profondo con Giorgio Federico Ghedini, figura carismatica, innovativa e al tempo stesso enigmatica del Novecento compositivo italiano
Marco Ranaldi, ‘Il Manifesto’

Per la Tv Fiorenzo Carpi firma altri capolavori: le musiche per I promessi sposi di Sandro Bolchi (1967), Melissa di Daniele D'Anza (1966), Diario di un maestro di Vittorio De Seta (1971) e, dulcis in fundo, ancora Comencini con, tra gli altri, Le avventure di Pinocchio (1972), del quale, nel 2022, ricorre il cinquantesimo anniversario della messa in onda.

Fiorenzo Carpi introdusse un’originale raffinatezza nel mondo della musica di scena e della colonna sonora. Memore della lezione del suo Maestro, Ghedini, le sue incursioni nella musica popolare contribuirono a rendere particolarmente interessante il suo linguaggio, che coniugava la sperimentazione alla tradizione.

Si ringraziano:
Archivio Storico Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
®Ciminaghi-PiccoloTeatroMilano
®Colella-PiccoloTeatroMilano

Famiglia Carpi