Marco Staccioli

Le ragioni della Festa della Musica 2022

Il 21 giugno del 1982, con l'iniziativa ideata dal Ministero della Cultura francese, in tutta la Francia, musicisti dilettanti e professionisti invadono strade, cortili, piazze, giardini, stazioni, musei. Non contenta solamente di rendere la pratica musicale visibile, la Festa della Musica è diventata un autentico fenomeno sociale.

Dal 1985, Anno Europeo della Musica, la Festa della Musica si svolge in Europa e nel mondo. Dal 1995, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Budapest, Napoli, Parigi, Praga, Roma, Senigallia sono le città fondatrici dell'Associazione Europea Festa della musica. Nel 2016 in Italia la svolta, grazie al lavoro fatto dalla AIPFM (Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica) e dalla presenza istituzionale del Ministero dei Beni Culturali e turistici, hanno aderito più di 700 città, dando vita a una rete distribuita su tutto il territorio nazionale. Tantissimi concerti di musica dal vivo si svolgono ogni anno, il 21 giugno, in tutte le città, principalmente all'aria aperta, con la partecipazione di musicisti di ogni livello e di ogni genere. Concerti gratuiti, valore del gesto musicale, spontaneità, disponibilità, curiosità, tutte le musiche appartengono alla Festa. Dilettante o professionista, ognuno si può esprimere liberamente, la Festa della Musica appartiene, prima di tutto, a coloro che la fanno.

Nel 2018 e nel 2019 le città partecipanti all'evento sono state circa 700. Nel 2020 nonostante la pandemia sono state circa 400.

Il Presidente dell'Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica Marco Staccioli racconta le ragioni dell'edizione 2022.

Dopo la pandemia abbiamo lanciato un tema di ricostruzione: recovery sound, ricostruire in qualche modo il mondo musicale, cercare di ridare possibilità a un settore che si era completamente addormentato. Anche in una logica legata anche all’ambiente, cercando di gestire un mondo di rinascita e di ricrescita in maniera più pulita e sana.