Formidabile quel Festival!

Spoleto 1962: un irripetibile Festival dei Due Mondi

Sessant’anni fa, a Spoleto, dal 21 giugno al 22 luglio 1962, si svolgeva il quinto Festival dei Due Mondi. Un’edizione rimasta negli "annali” di quella manifestazione perché vide concentrarsi nella piccola città umbra una serie di opere, eventi e personaggi del mondo delle arti performative e visive (da Roberto Rossellini a Shirley Verret-Carter, da Carla Fracci ad Antonio Gades, da Ferruccio Soleri a Lee Strasberg, passando per François Truffaut e, naturalmente, Thomas Schippers) dei quali tratterà anche la più autorevole stampa internazionale, da “Die Welt” al “New York Times”. D’altra parte, nel maggio di quello stesso anno, nella metropoli americana era stata organizzata una grande festa per la raccolta di fondi in favore del Festival menottiano.

Menotti stesso dona lo spartito originale di ‘Amahl e i visitatori notturni’, Tennessee Williams mette a disposizione una delle prime stesure della ‘Notte dell’iguana’, Leonard Bernstein concede stralci autografi della sua partitura per ‘West Side Story’. Ci sono litografie, poster, disegni e quadri. Si scomodano nomi come Willelm de Kooning, John Koch, Larry Rivers, John Groth. Ormai il Festival riesce a muovere forze e personalità di valore assoluto
Marco Rambaldi, giornalista

Ma l’evento che, più di ogni altro, lascerà il segno nei decenni a venire è la grande esposizione Sculture nella città, ideata e curata dallo storico dell’arte Giovanni Carandente.

Cosa fu ‘Sculture nella città’ è presto detto: una mostra all’aperto di 106 sculture […] realizzate da 53 artisti e collocate nelle piazze, nelle strade, nei vicoli, sulle scalinate, sulle fontane, nel teatro romano di Spoleto. Un’invasione, ponderata e progettata, di una città pre-rinascimentale ad opera di sculture in ferro, bronzo, acciaio, acciaio inossidabile e cromato, bronzo polito e solo in minima parte travertino, gres, gesso patinato e pietra. L’avvenimento fu senza dubbio dirompente, deflagrante per certi versi, ma Spoleto non era del tutto impreparata per accoglierlo e sostenerlo, avendo già da quasi dieci anni vissuto alcune sollecitazioni provocate dall’arte moderna e contemporanea
Marco Tonelli, direttore di Palazzo Collicola - Galleria d'Arte Moderna Giovanni Carandente di Spoleto

Di questo, e di molte altre vicende relative a quel formidabile Festival, parla Antonella Manni, giornalista culturale, nell’intervista rilasciata al portale di Rai Cultura

Antonella Manni, nata a Cairns (Australia), si è laureata in Materie Letterarie presso l’Università “la Sapienza” di Roma e vive a Spoleto. È insegnante e giornalista culturale. Tra le sue pubblicazioni, la curatela di sei volumi sulla storia del Festival dei Due Mondi (Spoleto, 2007 – 2022). Dal 2005, coordina il Corso propedeutico di giornalismo “Walter Tobagi” nell'ambito delle iniziative dell'Associazione “Amici di Spoleto” onlus.

Paolo Bianchi, Antonella Cristina Manni (a cura di), Spoleto 1962 il quinto Festival dei Due Mondi. Sculture nella città, una Fondazione italiana, diplomazia e politica, Spoleto, 2022.
Con la collaborazione di Ministero della Cultura, Archivio di Stato di Perugia, Sezione Archivio di Stato di Spoleto.