Henze e il pubblico

Alla ricerca di un linguaggio musicale comprensibile

Nel 1969, all’interno della striscia quotidiana Sapere, la Rai trasmetteva L’opera ieri e oggi, a cura di Luciano Alberti e Vittoria Ottolenghi: sette puntate, che raccontavano la storia del teatro musicale dalla nascita alla contemporaneità. La voce fuori campo di Francesco Siciliani, compositore e, dal 1938 al 1940, consulente musicale dell'EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche, l’antenata della Rai), introduceva ogni appuntamento lanciando alcuni interrogativi e presentando gli ospiti che avrebbero risposto: non solamente addetti ai lavori, ma anche studiosi di altre discipline e persone “qualsiasi”.

La clip proposta è tratta dall’ultima puntata della serie, dedicata al futuro del teatro musicale. Tra coloro che erano stati chiamati a rispondere agli interrogativi c’era Hans Werner Henze, che si esprimeva in favore della ricerca di un linguaggio musicale “comprensibile” al pubblico, perseguito nelle proprie composizioni.

Non bisognava ignorare l'evidenza: ci attendeva ancora un bel po' di lavoro, se volevamo avvicinare alla musica - come mezzo di espressione e di comunicazione - quegli uomini di provincia; del resto fino a quel momento la nostra musica non era certo apparsa loro interessante o, addirittura, di vitale importanza. La musica e il suo seguito, i musicisti, sembravano gente sospetta peccaminosa, girovaga. Creatori di suoni seducenti come il canto delle sirene
Hans Werner Henze, ‘Canti di viaggio’