La "breve follia" di Pёtr Il'ič Čajkovskij

Il soggiorno sanremese del grande compositore russo

La sera del 31 dicembre 1877, Pёtr Il’ič Čajkovskij giungeva a Sanremo, dove sarebbe rimasto per due mesi. Quel lungo soggiorno fu la conseguenza di un susseguirsi di avvenimenti, l’ultimo dei quali (in senso cronologico) era stato il grave turbamento dovuto all’irrimediabile a crisi matrimoniale.

Grazie alla vita regolare, a volte noiosa, alla calma non turbata da nulla, e soprattutto grazie al tempo, che cura tutte le ferite, sono completamente guarito dalla mia follia. Io per alcuni mesi sono stato senza dubbio un po’ pazzo e solo ora, dopo essermi del tutto rimesso, ho imparato a confrontarmi obiettivamente con tutto ciò che ho fatto durante questa breve follia
Pёtr Il’ič Čajkovskij, Lettera al fratello Anatolij del 18 febbraio 1878

Durante l’asilo sanremese, “nodo singolare nella sua vita”, il grande compositore russo avrebbe scritto numerose lettere alle persone che più gli erano care: la baronessa Nadežda von Meck, innanzitutto, il fratello Anatolij, la sorella Aleksandra Davydova, i musicisti Nikolaj Rubinštein, Sergej Taneev, Pëtr Jurgenson e Karl Albrecht.

In questa intervista, la russista Marina Moretti ci racconta quel soggiorno e il contenuto delle lettere, svelandoci il senso dell’uno e delle altre. 

Marina Moretti è nata a Sanremo. Russista, traduttrice, da tempo si dedica alla storia dei rapporti tra la Russia e la Riviera Ligure. Ha curato le pubblicazioni I Russi a Sanremo (2005) e I Russi in Riviera (2021), ed è autrice di vari contributi a raccolte di saggi sull’emigrazione russa in Italia.

Pёtr Il’ič Čajkovskij, Lettere da Sanremo (1877-1878) - Curatore: Marina Moretti