Luigi Nono 100
I contesti storici dei fenomeni creativi
Con la serata a lui dedicata dal 61° Festival di Nuova Consonanza, si chiudono, sostanzialmente, le celebrazioni per il 100° anniversario della nascita di Luigi Nono.
Luigi Nono (1924–1990) studiò composizione con Gian Francesco Malipiero (1882-1973) presso il Conservatorio di Venezia. Tra il 1946 e il 1947, due incontri si rivelarono determinanti per la sua formazione musicale: il primo con Bruno Maderna, appartenente alla sua stessa generazione; il secondo con Luigi Dallapiccola, punto di riferimento della generazione precedente, attento studioso della Seconda Scuola di Vienna (Schönberg, Berg, Webern). Nel 1948, assieme Maderna, Nono si iscrisse al corso di direzione d'orchestra tenuto a Venezia da Hermann Scherchen, che caldeggiò la sua partecipazione agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, celebre centro di studio e produzione della musica d'avanguardia.
A Darmstadt, Nono seguì i corsi di Edgard Varèse, ricercatore e sperimentatore instancabile, tra i pionieri della musica elettronica, e conobbe gli allievi di Schönberg, del quale, nel 1955, sposò la figlia Nuria. I Ferienkurse, dei quali, in seguito, diventò docente, sancirono la sua posizione predominante nell'avanguardia europea, assieme a Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen.
Nono, considerò la musica anche come testimonianza storica, concependo testi con espliciti rimandi politici. Per farlo avvertì l’esigenza di sviluppare i mezzi musicali e intraprese lo studio della produzione e della trasformazione del suono per mezzo degli strumenti elettronici, lavorando nello Studio di fonologia della Rai di Milano e in quello di Freiburg, in Germania.
In questi lavori immise i suoni della vita quotidiana: i rumori di una fabbrica, le grida dei venditori di un mercato, le campane di una chiesa, e frazionò i testi in schegge minute, fino all’unità minima del fonema, affinché i suoni delle parole si fondessero con quelli della musica.
Nuova Consonanza
Sul finire degli anni Cinquanta del Novecento, alcuni giovani compositori - Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Daniele Paris e Francesco Pennisi - fondano Nuova Consonanza, un’associazione che si prefigge lo scopo, soprattutto per mezzo di una regolare attività concertistica, di far conoscere la musica colta contemporanea. Il nome, che allude all´esigenza di aggiornamento permanente e al desiderio di valorizzare le avanguardie europee, viene suggerito loro da Alberto Pironti, critico e storico della musica, che, con Mario Bortolotto, nel 1966, avrebbe dato vita alla celebre rivista “Lo spettatore musicale”.
Tra i membri del movimento, nato attorno alla rivista "Ordini”, non c’è una granitica uniformità di pensiero: sono personalità musicalmente anche molto discordanti, che condividono, però, un duplice intento: svecchiare la musica in Italia e diffondere la musica contemporanea.
Ad ospitare la prima iniziativa pubblica di Nuova Consonanza è il Ridotto del Teatro Eliseo di Roma. È il 2 marzo 1962, quando musicisti e appassionati si riuniscono in quella sala per ascoltare lavori di Herbert Eimert, Karlheinz Stockhausen, Gottfried Michael Koenig, György Ligeti, Herbert Brün, Mauricio Kagel, Josef Anton Riedl e Franco Evangelisti, che introduce anche la serata con una conferenza dal titolo Dieci anni di musica elettronica: un punto.
All’inizio, le attività di Nuova Consonanza sono contraddistinte più da appassionate discussioni teoriche (il fenomeno aleatorio, la sinergia tra le diverse espressioni artistiche, l’attenzione per le nuove tecnologie elettroniche) che da una programmazione concertistica regolare, che prende il via, invece, nel 1963, coinvolgendo, oltre a quelli del primo appuntamento romano e agli stessi fondatori del gruppo, personaggi come Luigi Nono, Luciano Berio, Bruno Maderna, Dieter Schnebel, Niccolò Castiglioni, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti.
All’attività concertistica si affianca, comunque e sempre, quella di riflessione: Mario Bortolotto, Pierre Boulez, Massimo Cacciari, Diego Carpitella, Enrico Fubini, Emilio Garroni, Francesco Giannattasio, Michel Imberty, Heinz Klaus Metzger, Luigi Pestalozza, Karlheinz Stockhausen e altri musicologi, musicisti e filosofi danno vita a pubblicazioni originali, edite da Nuova Consonanza.
IL 61° FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA
Luigi Nono (1924–1990) studiò composizione con Gian Francesco Malipiero (1882-1973) presso il Conservatorio di Venezia. Tra il 1946 e il 1947, due incontri si rivelarono determinanti per la sua formazione musicale: il primo con Bruno Maderna, appartenente alla sua stessa generazione; il secondo con Luigi Dallapiccola, punto di riferimento della generazione precedente, attento studioso della Seconda Scuola di Vienna (Schönberg, Berg, Webern). Nel 1948, assieme Maderna, Nono si iscrisse al corso di direzione d'orchestra tenuto a Venezia da Hermann Scherchen, che caldeggiò la sua partecipazione agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, celebre centro di studio e produzione della musica d'avanguardia.
A Darmstadt, Nono seguì i corsi di Edgard Varèse, ricercatore e sperimentatore instancabile, tra i pionieri della musica elettronica, e conobbe gli allievi di Schönberg, del quale, nel 1955, sposò la figlia Nuria. I Ferienkurse, dei quali, in seguito, diventò docente, sancirono la sua posizione predominante nell'avanguardia europea, assieme a Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen.
Nono, considerò la musica anche come testimonianza storica, concependo testi con espliciti rimandi politici. Per farlo avvertì l’esigenza di sviluppare i mezzi musicali e intraprese lo studio della produzione e della trasformazione del suono per mezzo degli strumenti elettronici, lavorando nello Studio di fonologia della Rai di Milano e in quello di Freiburg, in Germania.
In questi lavori immise i suoni della vita quotidiana: i rumori di una fabbrica, le grida dei venditori di un mercato, le campane di una chiesa, e frazionò i testi in schegge minute, fino all’unità minima del fonema, affinché i suoni delle parole si fondessero con quelli della musica.
Nel servizio di Rai Cultura un ricordo commosso di alcuni musicisti che collaborarono con lui e di altri, che, pur non avendo avuto la possibilità di conoscerlo personalmente, lo considerano un grande Maestro.Oggi regna la tendenza, sia nel campo creativo che in quello critico-analitico, a non voler integrare un fenomeno artistico-culturale nel suo contesto storico, cioè a non volerlo considerare in rapporto alle sue origini a agli elementi che l'hanno formato, non in rapporto alla sua partecipazione alla realtà presente e all'efficacia su di essa, né in rapporto alle sue capacità di proiezione nel futuro, ma esclusivamente in sé e per sé, come fine a se stesso, e solo in relazione a quel preciso istante in cui si manifesta. Non solo si rifiuta ogni inserimento nella storia, ma si rifiuta senz’altro la storia stessa eil suo processo evolutivo e costruttivo.
Luigi Nono
Nuova Consonanza
Sul finire degli anni Cinquanta del Novecento, alcuni giovani compositori - Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio, Franco Evangelisti, Domenico Guaccero, Egisto Macchi, Daniele Paris e Francesco Pennisi - fondano Nuova Consonanza, un’associazione che si prefigge lo scopo, soprattutto per mezzo di una regolare attività concertistica, di far conoscere la musica colta contemporanea. Il nome, che allude all´esigenza di aggiornamento permanente e al desiderio di valorizzare le avanguardie europee, viene suggerito loro da Alberto Pironti, critico e storico della musica, che, con Mario Bortolotto, nel 1966, avrebbe dato vita alla celebre rivista “Lo spettatore musicale”.
Tra i membri del movimento, nato attorno alla rivista "Ordini”, non c’è una granitica uniformità di pensiero: sono personalità musicalmente anche molto discordanti, che condividono, però, un duplice intento: svecchiare la musica in Italia e diffondere la musica contemporanea.
Ad ospitare la prima iniziativa pubblica di Nuova Consonanza è il Ridotto del Teatro Eliseo di Roma. È il 2 marzo 1962, quando musicisti e appassionati si riuniscono in quella sala per ascoltare lavori di Herbert Eimert, Karlheinz Stockhausen, Gottfried Michael Koenig, György Ligeti, Herbert Brün, Mauricio Kagel, Josef Anton Riedl e Franco Evangelisti, che introduce anche la serata con una conferenza dal titolo Dieci anni di musica elettronica: un punto.
All’inizio, le attività di Nuova Consonanza sono contraddistinte più da appassionate discussioni teoriche (il fenomeno aleatorio, la sinergia tra le diverse espressioni artistiche, l’attenzione per le nuove tecnologie elettroniche) che da una programmazione concertistica regolare, che prende il via, invece, nel 1963, coinvolgendo, oltre a quelli del primo appuntamento romano e agli stessi fondatori del gruppo, personaggi come Luigi Nono, Luciano Berio, Bruno Maderna, Dieter Schnebel, Niccolò Castiglioni, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti.
All’attività concertistica si affianca, comunque e sempre, quella di riflessione: Mario Bortolotto, Pierre Boulez, Massimo Cacciari, Diego Carpitella, Enrico Fubini, Emilio Garroni, Francesco Giannattasio, Michel Imberty, Heinz Klaus Metzger, Luigi Pestalozza, Karlheinz Stockhausen e altri musicologi, musicisti e filosofi danno vita a pubblicazioni originali, edite da Nuova Consonanza.
IL 61° FESTIVAL DI NUOVA CONSONANZA
- flauto
- Bruno Maderna
- Luigi Dallapiccola
- Giancarlo Schiaffini
- luciano berio
- Paolo Rotili
- Roberto Fabbriciani
- Gian Francesco Malipiero
- Nuria Schönberg
- Karlheinz Stockhausen
- Darmstadt
- Dodecafonia
- Freiburg
- Edgard Varèse
- Nuova Consonanza
- Studio di fonologia della Rai di Milano
- Paolo Capini
- Pierre Boulez
- ottoni