Quando Gigli, la Callas e Pavarotti. I teatri storici del Polesine
Mostra a cura di Maria Ida Biggi e Alessia Vedova
La passione per l’opera, il teatro, la musica, il balletto erano e sono di casa nel Polesine. Un fenomeno unico: una cinquantina di teatri, persi nel Delta del Po, nati quasi tutti dalla volontà di gruppi di privati che si sono tassati per costruirli e poi per sostenerne l’attività, gareggiando l’uno con l’altro per poter ingaggiare le migliori compagnie o per mettere in scena produzioni.Per questo si definiscono Teatri Sociali.
I Teatri polesani hanno molte storie da raccontare. A Palazzo Roncale fino al 17 giugno sono in mostra le loro storie, fatte di momenti straordinari e di tragedie, di grandi debutti e prestigiose prime, di decadenza e resurrezione. Sono stati scelti 7 teatri. Sei di essi sono attivi: il Sociale di Rovigo, il Comunale e il Ferrini ad Adria, quelli di Badia Polesine, Loreo e Lendinara. Tutti restaurati grazie a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Per il settimo teatro, quello liberty di Castelmassa, il restauro è in corso.
Tra i tanti debutti, quelli di Beniamino Gigli, appena prima dell’entrata dell’Italia nelle Grande Guerra, ne La Gioconda di Ponchielli; nel 1944 a debuttare a Rovigo fu Renata Tebaldi nel Mefistofele di Arrigo Boito. Ma dal Sociale sono passati anche Maria Callas, nel 1948 nel ruolo di Aida, e nel 1962, Luciano Pavarotti nei panni del Duca di Mantova nel Rigoletto.
fino al 17 giugno, Palazzo Roncale ROVIGO
palazzoroverella.com