Art Ensemble of Chicago
L'idea della continua ricerca
L’Art Ensemble of Chicago è stata interprete di spettacolari performance sul palcoscenico, anzi, sui palcoscenici di tutti i continenti, dove, assieme a loro e alla loro musica, erano e sono protagonisti centinaia di strumenti, versi poetici, brani teatrali, maschere, costumi tradizionali africani e asiatici, in un’inesauribile esplosione di colori, note, movimenti e parole.Tutti ci dicevamo che andava bene sperimentare qualsiasi cosa ci piacesse provare: vedi, se è un po’ diverso va bene, fallo se ti sembra giusto. Così è questa l’atmosfera in cui […] tutti noi della «Scuola di Chicago», se vuoi chiamarla così, elaboravamo i nostri percorsi individuali. Ma c’è qualcosa in comune, se si guarda a tutto l’insieme, e questo elemento comune è l’idea della continua ricerca
Joseph Jarman
Dagli esordi individuali nelle prime «palestre musicali» - scuole, chiese e famiglie - della Chicago del secondo dopoguerra, fino al successo planetario di critica e pubblico e il contratto con l’ECM Records, passando per la partecipazione all’Association for the Advancement of Creative Music (Aacm); la permanenza a Parigi, che era stata appena percorsa dalle inquietudini e dalle effervescenze del "maggio"; le tournée in Europa; il ritorno negli Stati Uniti.
La storia dell’Art Ensemble è, sì, la storia di una formidabile jazz band, ma, anche, quella di un intero mondo musicale, sociale e politico, e delle generazioni di professionisti e di appassionati che lo hanno attraversato.Le rivoluzionarie pratiche musicali dell’Art Ensemble affondavano le loro radici anche nelle recenti scoperte dell’Association for the Advancement of Creative Music (Aacm). Negli anni Sessanta i membri dell’Aacm individuarono nuovi mezzi per integrare improvvisazione e composizione, «ibride» modalità di creazione musicale mai immaginate prima dai jazzisti o dai compositori d’avanguardia. L’Art Ensemble portò a un livello più elevato lo stile ibrido caratteristico dell’Aacm, sviluppando una prassi unica di esecuzione che combinava l’improvvisazione di gruppo con degli ‘intermedia’ (poesia, teatro, costumi, movimento) e un ampio repertorio di composizioni scritte
Paul Steinbeck, storico del jazz