Il fagotto nel Requiem di Verdi

Andrea Corsi - primo fagotto dell'Orchestra Rai

Il solo di fagotto nella Messa da Requiem è un passaggio molto importante della partitura perché Verdi pone, subito dopo il Dies Irae, un momento di riflessione, una specie di marcia funebre. Il fagotto ha un ruolo quasi di servizio, cioé accompagna i cantanti, però lo fa in maniera verdiana, molto particolare: un accompagnamento che evoca uno strumento a percussioni che dà un battere e un altro molto malinconico, un funerale quasi popolare che si accosta alla malinconia propria dello strumento, fino ad arrivare ad una vena molto lirica con elementi legati e cantati.
L'esecuzione della Messa da Requiem che riproponiamo il 30 settembre al Festival Verdi di Parma, sotto la guida di Michele Mariotti, è per me un'occasione particolare e significativa, perché dopo 32 anni esaurisco il mio rapporto con questa Orchestra.
Un'orchestra è un organismo vivente. Non solo è presente uno scambio ma c'è una comunione di intenti perché nel momento in cui si fa la musica tutti stanno pensando alla stessa cosa e tutti la pensano nello stesso modo, anche attraverso differenti entità di vedute che hanno consentito di maturare gli uni insieme agli altri. Se fosse possibile tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero provare a suonare in un'orchestra

Andrea Corsi, primo fagotto, racconta il ruolo del suo strumento nella Messa da Requiem di Verdi in un'occasione particolarmente significativa della sua carriera trentennale in orchestra, prima con l'Orchestra Rai di Roma e dal 1994 con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ancora protagonista di un grande festival italiano: dopo i successi estivi al ROF di Pesaro e a MITO SettembreMusica, nuovo appuntamento al Festival Verdi di Parma. Il doppio concerto è in programma venerdì 23 e venerdì 30 settembre alle 20 al Teatro Regio della città emiliana, con la Messa da Requiem interpretata da un cast di grandi voci come quelle del soprano Marina Rebeka, del mezzosoprano Varduhi Abrahamyan, del tenore Stefan Pop e del basso Riccardo Zanellato. Insieme a loro il Coro del Teatro Regio di Parma, istruito da Martino Faggiani. Sul podio Michele Mariotti, apprezzato interprete verdiano e attuale Direttore musicale dell’Opera di Roma.