Marika Saccomani

Direttrice del Teatro Verdi di Pordenone

Cento anni del Teatro di Pordenone in questo sito contraddistinto da una suttura moderna e affscinante, una ricorrenza importante per l'intera città e per un ampio territorio, che il teatro ha voluto festeggiare con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal Maestro Tito Ceccherini, con la presenza per noi estremamente importante del Maestro Maurizio Baglini e con Tre Quadri, il concerto per ianoforte e orchestra di Francesco Filidei

L'intervento di Marika Saccomani, Direttrice del Tetro Verdi di Pordenone, in occasione del concerto che ha visto protagonista l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai a Pordenone giovedì 13 ottobre.
Filidei è tra i compositori italiani viventi più apprezzati nel mondo, con esecuzioni a Berlino, Monaco, Vienna, Tokyo, New York, Los Angeles, nei festival di musica contemporanea più prestigiosi, e con premi come il Salzburg Music Forderpreistrager, il Prix Takefu, il Forderpreistrager Siemens, la Medaglia Unesco Picasso/Mirò del Rostrum of Composers e il Premio Abbiati.
Tre quadri – commissionato dal Festival Milano Musica, dalla Casa da Música di Porto e dal Festival Internazionale di Musica Contemporanea “Autunno di Varsavia” – vede protagonista Maurizio Baglini, pianista dalla brillante carriera sia come solista, sia come camerista, che ha suonato per istituzioni come l’Accademia di Santa Cecilia, la Scala di Milano, il Kennedy Center di Washington e la Salle Gaveau di Parigi. A dirigere è chiamato Tito Ceccherini, apprezzato interprete del repertorio moderno e contemporaneo, che collabora con orchestre come la Philharmonique de Radio France, la BBC Symphony, la Philharmonia di Londra e la Tokyo Philharmonic. Sia Baglini sia Ceccherini hanno interpretato il Concerto di Filidei nelle precedenti esecuzioni a Torino e Milano, e in quella alla Casa da Música di Porto. 

Completano il programma del concerto le Quattro atmosfere norvegesi (Four Norwegian Moods) di Igor Stravinskij, composte nel 1942 e ispirate a melodie nordiche magistralmente ricreate dal grande compositore russo, e la Sinfonia n. 9 in mi bemolle maggiore op. 70 di Dmitrij Šostakovič. Scritta nell’agosto del 1945 per celebrare la vittoria di Stalin sul nazismo, la partitura si distingue dai toni epici e nazionalistici delle due sinfonie precedenti per la sua scrittura leggera e scanzonata, di piacevole taglio neoclassico, che gli attirò non pochi malumori, soprattutto tra le alte personalità del regime sovietico.