Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Joseph Haydn

Il concerto in 2 battute

1772: Haydn è un impiegato, un modesto maestro di corte al servizio degli Esterhàzy, ben lontano dalla fama  e dalla notorietà che avrà vent’anni dopo con le sinfonie londinesi.
L’orchestra vive e suona nel castello, che non è abbastanza ampio per ospitare anche le famiglie dei musicisti e un soggiorno prolungato porta gli orchestrali ai limiti dell’insurrezione. Haydn, messo al corrente del malcontento, immagina in musica una soluzione geniale: anziché concludere la Sinfonia degli addii con un Presto finale, come di consuetudine, termina la composizione con un Presto che lentamente si trasforma in Adagio e, nel percorrersi dell’Adagio, a mano a mano uno strumentista per volta si allontana e spegne la candelina sul proprio leggio fino al momento in cui restano in scena i soli due primi violini. Pare che il principe Esterhàzy si sia divertito così tanto da concedere ai musicisti il permesso per ricongiungersi alle  famiglie. Haydn appare quindi in una doppia veste, direttore di corte e primo rappresentante sindacale degli orchestrali
Il Direttore Artistico dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Ernesto Schiavi introduce il secondo appuntamento consecutivo di stagione che vede protagonista sul podio dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Ottavio Dantone, grande interprete di musica antica e raffinato clavicembalista.

In apertura la Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore K 543 di Mozart. L’opera fu composta nell’estate del 1788 a Vienna, assieme alle sinfonie n. 40 e n. 41, in un momento sfortunato della vita dell’autore, per via degli insuccessi delle sue ultime rappresentazioni teatrali e dei debiti che lo sovrastarono.

Nella seconda parte del concerto Dantone propone la Sinfonia n. 45 in fa diesis minore di Haydn, scritta nel 1772 quando il compositore era al servizio del principe Nikolaus Esterhàzy. L’opera è conosciuta anche come Sinfonia degli addii, in riferimento all’Adagio finale in cui i musicisti abbandonano la sala uno dopo l’altro, lasciando solo due violini a concluderne l’esecuzione: un messaggio di velata protesta del compositore verso il suo mecenate, che impediva agli strumentisti il rientro dalle proprie famiglie.

Il concerto è in programma all'Auditorium Rai "Arturo Toscanini" di Torino giovedì 30 marzo alle 20.30, con replica venerdì 31 marzo alle 20.

Biglietti disponibili anche online