Anna Dolfi, Intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza

In ricordo di Giorgio Bassani

Anna Dolfi, intervistata al Festival Un'Isola in rete 2019, presenta il suo libro Intellettuali/scrittori ebrei e il dovere della testimonianza. In ricordo di Giorgio Bassani, Firenze University Press 2017.

"Un'umanità che dimenticasse Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, io non posso accettarla. Scrivo perché ci se ne ricordi": così Giorgio Bassani a chi gli chiedeva notizie sull'origine della sua scrittura. Guidata da queste parole Anna Dolfi ha costruito un tessuto di suggestioni che hanno spinto studiosi italiani e stranieri e persino alcuni protagonisti a riflettere su narratori, poeti, saggisti, storici, filosofi, editori, artisti, che dalla storia di una difficile appartenenza sono stati indotti a una sorta di fatale, testimoniale dovere morale. Ne è nato un libro che, partendo dalla tradizione ebraica antica, da leggende rivissute in chiave politica e libertaria, dopo il romanticismo e l'Ottocento tedesco porta in primo piano le moderne voci della letteratura/cultura europea e nord americana, della tradizione yiddish e orientale. A ricorrere sono i nomi della grande intellettualità ebraica della mitteleuropa, di Canetti, Schulz, Dòblin, Antelme, Wiesel, Sebald, Oz, Grossman, Nelly Sachs, Irene Némirovsky, tra gli italiani quelli di Loria, Natalia Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Cesare Segre, soprattutto di Giorgio Bassani e di Primo Levi che, per serbare memoria della tragedia della persecuzione e della Shoah, hanno scelto di collocare la loro intera opera "entre la vie et la mort". Inducendo a ricordare come il dovere di testimoniare si leghi all'affetto e al lavoro del lutto, all'effetto duraturo di una ferita immedicabile che ha nutrito la connessione tra la verità dell'accaduto e quello che si potrebbe chiamare il vero della creazione, "le vrai du roman".

Anna Dolfi ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea nelle Università degli Studi di Trento e Firenze ed è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei. Nei suoi studi unisce al rigore della filologia una spiccata passione per la riflessione filosofica e per i problemi metodologici e formali. Tra i maggiori studiosi di Leopardi e di leopardismo, si è occupata di narrativa e poesia del primo Novecento (Deledda; Graf, Onofri…) e del secondo Novecento (Bassani, Dessí, Tabucchi…; Bodini, Caproni, Luzi…), dedicando una particolare attenzione all’ermetismo e ai suoi protagonisti (sia sul versante creativo che su quello critico). Ha progettato e curato volumi di taglio teorico e comparatistico dedicati alle «Forme della soggettività» sulle tematiche del journal intime, della scrittura epistolare, di malinconia e malattia malinconica, di nevrosi e follia, di alterità e doppio nelle letterature moderne, e raccolte sul tema dello stabat mater, sulla saggistica degli scrittori, la riflessione filosofica nella narrativa, il non finito, il mito proustiano, le biblioteche reali e immaginarie, il rapporto tra notturni e musica, letteratura e fotografia, ebraismo e testimonianza. Si occupa da anni, con un forte interesse anche per le implicazioni storico-ideologiche, della relazione tra modernità, letteratura e malinconia e del rapporto tra etica e scrittura.
 
Un'Isola in rete è un Festival Internazionale di Promozione del Libro e della Lettura, che si svolge a Castelsardo in Sardegna ed è organizzato da Città di Castelsardo, Associazione Turistica Pro Loco di Castelsardo, Centro Ricerche Filosofiche, Letterarie e Scienze Umane di Sassari, con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Fondazione di Sardegna. La direzione artistica del festival è a cura di Giuseppe Pintus e Federico Piras.

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