Intelligenza o deficienza artificiale?

La provocazione dei robot giocattoli di Donato Piccolo

Le creazioni meccaniche di Donato Piccolo (1976), grazie alla fascinazione che esercita il giocattolo, ci portano in una dimensione infantile e, nello stesso tempo, ci invitano a riflettere sulla componente tecnologica che sempre più condiziona le nostre vite.  L’artista ci fa immaginare, con un certo sgomento, un futuro prossimo in cui saremo dominati dall’intelligenza artificiale, e si chiede beffardamente se non sarebbe più appropriato definirla ‘deficienza artificiale’.

Io ho sempre disegnato nuvole. Le nuvole hanno una forma antropomorfica, anamorfica, cioè possono diventare quello che vuoi, e questo è interessante perché è la persona che decide poi quello che sta vedendo. Il filtro naturale diventa un filtro umano, un filtro sensibile. Tant’è che io ho basato molto della mia ricerca su questo. Perché l’uomo, in sostanza modifica la macchina, però poi egli stesso è modificato dalla macchina.   
Donato Piccolo