Martino Cervo, Il populismo non esiste
Dal festival Un'isola in rete 2019
Martino Cervo presenta il suo libro Il populismo non esiste, uscito come inserto per il quotidiano La Verità,
"I populisti non sono eleganti. Non solo perché vestono in maniera ordinaria, come fossero appena usciti da un magazzino dozzinale, ma perché il loro linguaggio è terra terra. Qualcuno lo definisce piatto, forse perché ha in mente la tassa piatta, la famosa flat tax, cavallo di battaglia dei partiti che si rivolgono alla classe media, quella più impoverita dalla crisi economica degli anni Duemila. Sta di fatto che con il loro linguaggio semplice, con il modo di rapportarsi agli elettori, i populisti riescono a farsi capire là dove l'élite fatica a farsi comprendere. Il meccanismo è facile: i populisti propongono soluzioni semplici a problemi complessi, e gli elettori approvano. [...] Io non so se le soluzioni proposte dai partiti populisti serviranno a restituire ai ceti popolari e a quello medio la sicurezza che hanno perduto. Forse no, ma i populisti hanno pur sempre dalla loro un vantaggio: ascoltano il popolo, cioè la maggioranza, e provano a tradurne le istanze. Le élite invece sono diventate solo le interpreti di una minoranza. I loro punti di riferimento sono le classi agiate, facoltose, quelle che non hanno bisogno di Quota 100 e neppure del reddito di cittadinanza, che non sono spaventate dall'immigrazione di massa perché vivono ai Parioli o in via Manzoni. Sì, i loro interlocutori sono le persone istruite. Uomini e donne colti che si rivolgono ad altri uomini e donne colti, provando l'ebbrezza di autodefinirsi competenti e superiori. Un circolo vizioso che crede di non avere nulla da imparare. Così, l'unica cosa che sanno fare è sbagliare". [dalla prefazione a "Il populismo non esiste", di Maurizio Belpietro, direttore de "La Verità".]
Martino Cervo, nato a Rimini (1981) e vissuto a Ravenna, ha iniziato la pratica giornalistica a Milano nella redazione di Libero, sotto la direzione di Vittorio Feltri. Diventato caporedattore, dal 2014 e per oltre due anni ha diretto Il Cittadino di Monza e Brianza. Dal gennaio 2017 è vicedirettore della Verità, quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro.
"I populisti non sono eleganti. Non solo perché vestono in maniera ordinaria, come fossero appena usciti da un magazzino dozzinale, ma perché il loro linguaggio è terra terra. Qualcuno lo definisce piatto, forse perché ha in mente la tassa piatta, la famosa flat tax, cavallo di battaglia dei partiti che si rivolgono alla classe media, quella più impoverita dalla crisi economica degli anni Duemila. Sta di fatto che con il loro linguaggio semplice, con il modo di rapportarsi agli elettori, i populisti riescono a farsi capire là dove l'élite fatica a farsi comprendere. Il meccanismo è facile: i populisti propongono soluzioni semplici a problemi complessi, e gli elettori approvano. [...] Io non so se le soluzioni proposte dai partiti populisti serviranno a restituire ai ceti popolari e a quello medio la sicurezza che hanno perduto. Forse no, ma i populisti hanno pur sempre dalla loro un vantaggio: ascoltano il popolo, cioè la maggioranza, e provano a tradurne le istanze. Le élite invece sono diventate solo le interpreti di una minoranza. I loro punti di riferimento sono le classi agiate, facoltose, quelle che non hanno bisogno di Quota 100 e neppure del reddito di cittadinanza, che non sono spaventate dall'immigrazione di massa perché vivono ai Parioli o in via Manzoni. Sì, i loro interlocutori sono le persone istruite. Uomini e donne colti che si rivolgono ad altri uomini e donne colti, provando l'ebbrezza di autodefinirsi competenti e superiori. Un circolo vizioso che crede di non avere nulla da imparare. Così, l'unica cosa che sanno fare è sbagliare". [dalla prefazione a "Il populismo non esiste", di Maurizio Belpietro, direttore de "La Verità".]
Martino Cervo, nato a Rimini (1981) e vissuto a Ravenna, ha iniziato la pratica giornalistica a Milano nella redazione di Libero, sotto la direzione di Vittorio Feltri. Diventato caporedattore, dal 2014 e per oltre due anni ha diretto Il Cittadino di Monza e Brianza. Dal gennaio 2017 è vicedirettore della Verità, quotidiano fondato e diretto da Maurizio Belpietro.
Un'Isola in rete è un Festival Internazionale di Promozione del Libro e della Lettura, che si svolge a Castelsardo in Sardegna ed è organizzato da Città di Castelsardo, Associazione Turistica Pro Loco di Castelsardo, Centro Ricerche Filosofiche, Letterarie e Scienze Umane di Sassari, con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Fondazione di Sardegna. La direzione artistica del festival è a cura di Giuseppe Pintus e Federico Piras.