Mario Calabresi, La civiltà dell'esagerazione e la ricerca del silenzio

Evitare gli eccessi

Mario Calabresi apre il suo intervento al Festival di Comunicazione di Camogli 2019 "Civiltà" dicendo che ha appena aperto la sua pagina Facebook e il suo account Istagram per parlare delle cose che gli piacciono: un tentativo di contrastare la tendenza a usare questi social network solo per polemizzare e attaccare gli altri. Da una parte c'è un'eccesso di aggressività dall'altra un'attenzione persino esagerata alle istanze dei singoli: si deve trovare un punto di sintesi. 

Gli eccessi nello sfarzo, nello spreco sono ovunque intorno a noi. C'è un ristoratore turco che ha aperto ristoranti in tutto il mondo, va al tavolo, taglia la carne e getta il sale dall'alto, la sua bistecca costa quattrocento euro. Tutte le persone che ci vanno fanno il video di lui che mette il sale e si portano a casa questo trofeo da postare sui social.

Mario Calabresi è stato direttore della Stampa e di Repubblica. È autore di Spingendo la notte più in là (Mondadori, 2007), libro dedicato alle vittime del terrorismo. Nel 2002 - insieme a Francesca Senette e Andrea Galdi - è stato insignito del premio Angelo Rizzoli per il giornalismo, e nel 2003 riceve il premio intitolato a Carlo Casalegno. Nel 2011 pubblica Cosa tiene accese le stelle (Mondadori), antologia di scritti sulle conversazioni avute con italiani eccellenti. Tra le pubblicazioni Mondadori: La fortuna non esiste (2009), Cosa tiene accese le stelle (2011), Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa (2015) e La mattina dopo (2019).