Donatella Di Cesare, Contro il negazionismo

Se Auschwitz è nulla

Torna in libreria per Bollati Boringhieri, arricchito di due capitoli, Se Auschwitz è nulla di Donatella Di Cesare. Il fenomeno del negazionismo viene qui analizzato in tutta la sua devastante portata di forma di propaganda politica. Se i primi negazionisti furono i nazisti stessi, che usavano un linguaggio pieno di eufemismi con l'intento di cancellare almeno formalmente le tracce dei loro reati, nel dopoguerra non si parlò subito dei campi di sterminio e, soprattutto in Germania, la teoria dei due totalitarismi (di destra e di sinistra) aiutò la rimozione collettiva delle colpe. Una delle tattiche messa in atto dai negazionisti è stata quella di “contabilizzare lo sterminio”: dato che non si possono avere dati esatti riguardo al numero delle vittime, si arriva a parlare di truffa. All’inizio degli anni ottanta i negazionisti escono allo scoperto e si comincia a dibattere con loro; la quarta fase del fenomeno è quella che lo vede dilagare sulla rete; nella quinta si evoca un Nuovo Ordine Mondiale e Israele è messo sotto accusa come base di partenza del complotto ebraico. Un libro che invita a riflettere sulla pericolosità del negazionismo come schema interpretativo della realtà, nonché sulla sua matrice complottistica, evidente anche nel caso dei negazionisti dell’attuale pandemia.

Nel rifiuto della «versione ufficiale», nella millantata ricerca di una «informazione alternativa», il negazionismo lascia intravvedere quel dispositivo del complotto che ne costituisce la matrice. Ecco perché solo considerandone i nessi con fenomeni che lo precedono e lo sostanziano, primo fra tutti il mito potente del «complotto ebraico mondiale», si può tentare di cogliere il negazionismo attuale nella sua portata devastante.


Donatella Di Cesare insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma. Tra i suoi libri: Terrore e modernità (2017) e Marrani. L’altro dell’altro (2018). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato, tra gli altri, Stranieri residenti. Una filosofia della migrazione (2017); Sulla vocazione politica della filosofia (2019), Il tempo della rivolta (2021) e Utopia del comprendere. Da Babele ad Auschwitz (2021).