Mario Lodi: "Il paese sbagliato"

Il libro del 1970

Il paese sbagliato (1970), una delle pubblicazioni più note di Mario Lodi, ebbe il ruolo di evidenziare le deficienze di una scuola vecchia e ormai inadeguata. Insegnante da 30 anni a Vho di Piadena nel cremonese, nella sua scuola gli scolari arrivano dai campi, dai sentieri che l'inverno rende pesanti e fangosi, da case sparse e lontane.

Il volume è anche il diario dell'intera esperienza di un ciclo scolastico, dalla classe prima alla quinta elementare, pieno di suggerimenti circa un modello di scuola che innanzitutto voglia educare e che creda nello studio come occasione di crescita morale e civile. Il suo ideale di scuola moderna, al passo con i tempi che cambiano, prevede - ad esempio - l'abolizione del voto che ha come diretta conseguenza l'eliminazione dell'antagonismo in favore di uno studio fondato sulla collaborazione tra gli alunni. Secondo Lodi infatti, solo cambiando i valori su cui si fonda l'insegnamento scolastico sarà possibile cambiare, migliorandola, la società umana.

L'idea di fondo della pedagogia lodiana, ispirata all'opera dell'educatore francese Célestin Freinet, è che il bambino debba diventare l'asse portante dell'istituzione scolastica.


Una bambina della prima elementare della Scuola di Vho di Piadena nel 1970