Cerimonia di premiazione della gara di street theatre "Ahi, serva Italia! – Dante di Shakespeare"

Il concorso di street theatre “Ahi, serva Italia! – Dante di Shakespeare” si è svolto nell’estate 2022, coinvolgendo decine di artisti e di compagnie in tutta Italia, scesi nelle piazze da nord a sud della Penisola per cimentarsi in un’inedita gara di spettacolo interamente basata su un libro: il romanzo Ahi Serva Italia! – Dante di Shakespeare del duo Rita Monaldi & Francesco Sorti (Solferino), che narra vita e opera di Dante come in un perduto dramma teatrale di Shakespeare. 
Il teatro popolare di strada, presente nel DNA di entrambi i due grandi geni così come nell’opera di Monaldi & Sorti, è diventato il mezzo ideale per rappresentare questa sfida narrativa.
Testimonial del premio, due artisti assai legati a Dante e a Shakespeare: il regista Pupi Avati e l’attrice Monica Guerritore, che ha definito il duo Monaldi & Sorti «art director della pagina scritta». 
I finalisti erano provenienti da dieci regioni italiane. Ai migliori sono stati assegnati un premio nella categoria giovanile e alcuni riconoscimenti speciali, più il premio principale assegnato a una terna di compagnie ex aequo. 
Ha condotto la serata Daniela Vergara, volto storico del Tg2 RAI che gli italiani ricordano in particolare per i lunghi anni di attività dal Quirinale.

La cerimonia era prevista inizialmente al Globe Theatre di Gigi Proietti, luogo shakespeariano per eccellenza della Capitale, ma dopo il crollo strutturale avvenuto nel teatro, ha trovato una delle più esclusive e prestigiose coulisse della Capitale: la Casa di Dante in Roma ha aperto alla manifestazione le sue porte per gentile concessione del vicepresidente Enrico Malato, uno dei massimi dantisti viventi. Sul palco allestito per l’occasione è presente un ledwall che ospita la proiezione di scene e panorami spettacolari delle esibizioni vincitrici.
La Casa di Dante in Roma, culla degli studi danteschi nella capitale, ha sede nello storico Palazzetto degli Anguillara in cui spicca la nobile torre medievale. L’ormai secolare istituzione (venne fondata nel 1913 da Sidney Sonnino) vanta come presidenti Marta Cartabìa e Giorgio Napolitano, e soci insigni come l’italianista Giulio Ferroni.

A ognuno dei tre ensemble vincitori a pari merito è stata conferita la scultura “Dante di Shakespeare”, opera dello scultore e illustratore ravennate Luca Tarlazzi (creatore tra l’altro di copertine per autori come Ken Follett, Andrea Camilleri, Patricia Cornwell e Valerio Massimo Manfredi): un busto di Dante regge in mano, come fosse Amleto, il classico teschio sul quale campeggia un berretto da giullare, riassumendo così i tre simboli dell’iniziativa e del romanzo ispiratore: Dante, Shakespeare e il teatro di strada. 
 
Durante la serata sono stati rivisitati, sul ledwall allestito per l’occasione, i momenti salienti delle performance premiate, che affrontano i temi dantesco-shakespeariani confluiti nel romanzo di Monaldi & Sorti. Hanno aperto i premi speciali: le fiorentine Le Donne della Commedia per le tematiche femminili, e la giornalista romana Elisabetta Fiorito per la sceneggiatura. È stata poi la volta del premio giovani, vinto dai veronesi I Giovani di Casa Shakespeare. Infine la triade dei vincitori della statuetta, che si è anche esibita dal vivo. 

La prima delle tre performance vincitrici del “Dante di Shakespeare“, Spirito dei sogni d’Amore è stata portata in scena a Cagliari dal trio Silvano Vargiu (attore), Carlotta Zamuner e Luana Maoddi (ballerine di acrodance), e tratta dell’amorosa amicizia spirituale tra Dante e sua cugina, la clarissa francescana Piccarda Donati, prima anima incontrata da Dante nel suo Paradiso. Con le parole della Vita Nova e di Giulietta e Romeo, Dante decanta “le vette spirituali che solo l’amore raggiunge”. Le due acro-danzatrici si esibiscono poi sulla ballata Minne e la regina, rielaborata da un intreccio tra la regina Mab, celebre figura di Giulietta e Romeo che agisce nottetempo sulle coscienze umane assopite, e i dialoghi intimi della mistica tedesca Matilde di Magdeburgo tra Minne, lo spirito d’amore dei trovatori tedeschi (i celebri Minnesänger), e l’anima-regina che punta in alto e non è succube delle passioni. Al poema di Matilde Dante si sarebbe ispirato per la Matelda del suo Paradiso Terrestre secondo una ricostruzione di Monaldi & Sorti che è stata anche oggetto dell’incontro all’Università degli Studi Roma Tre dal titolo: “Quanta Germania c’è nella Divina Commedia?”.

Guitti e guerra, il secondo spettacolo vincitore, rappresentato a Benevento dal cantastorie Daniele Mutino col gruppo I musici della Storia cantata, è una riflessione sulla disumanità dei conflitti e sul valore profetico dell’arte di narrare. I testi, tratti da Ahi, serva Italia! di Monaldi & Sorti, sono stati trasposti in musica dal cantastorie Mutino. Lo spunto narrativo è la morte di Priamo re di Troia, cantata da Virgilio nell’Eneide e riadattata da Shakespeare nell’Amleto. La celebre rilettura shakespeariana viene recitata, in una scena di teatro di strada, nel III atto del romanzo su cui si fonda il premio: distrutta la città di Troia, inizia l’odissea dei profughi, tra i quali Enea, grazie al quale nascerà Roma. Tema sempre attuale, quello dei profughi di guerra: nell’esibizione live dell’ensemble vincitore si assiste dunque, in onore dei profughi del conflitto russo-ucraino, a un canto in russo tratto dal Vangelo.

Cuori in Fiamme, il terzo spettacolo vincitore della statuetta dorata, è stato rappresentato a Sarzana e Montecatini VdC dall’attore Stefano Venarucci e dal fuochista Sascia B (al secolo Stefano Tatoli) e narra la drammatica amicizia tra l’autore della Commedia e il poeta Guido Cavalcanti. La recitazione è accompagnata sul ledwall da episodi dello sceneggiato Dante prodotto dalla RAI nel 1965, dove il giovane Giorgio Albertazzi, interprete di Dante, è affiancato da un magistrale Luigi Vannucchi nei panni di Guido Cavalcanti. Una scelta di ruolo dal sapore fatale: Guido Cavalcanti e Luigi Vannucchi soffrivano entrambi di “malinconia”, come al tempo era denominata la depressione, e si addormentarono per sempre la sera dello stesso 29 agosto; nel 1300 Cavalcanti, nel 1978 Vannucchi.

Chiude la serata Stevie Biondi, una delle più calde voci italiane jazz & soul, che esce dal suo usuale repertorio per cimentarsi con la canzone Guido i’ vorrei, il cui testo è tratto ancora una volta dal romanzo ispiratore del premio.

Il successo della gara che unisce Dante a Shakespeare in un’originale chiave narrativa ha fatto sì che l’iniziativa diventi biennale: la seconda edizione è prevista per l’estate 2024 e si giocherà sull’intera trilogia Dante di Shakespeare. Il terzo e ultimo volume è infatti atteso per l’autunno 2023.