Anthony Muroni. Mont'e Prama 

Il patrimonio archeologico del Sinis 

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        Nel video Anthony Muroni, Presidente Fondazione Mont’e Prama, intervistato a Paestum in occasione della XXIV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, parla delle scoperte archeologiche nella penisola del Sinis, in particolare del complesso scultoreo di Mont’e Prama.   
        La prima traccia della presenza dell’uomo nel Sinis risale al V millennio a.C. nell’epoca si sono sedimentate tutte le presene e le culture la civiltà nuragica è la più antica civiltà del Mediterraneo occidentale. 

        Il complesso scultoreo di Mont’e Prama costituisce la più importante scoperta archeologica del XX secolo in Europa e la più antica statuaria del Mediterraneo occidentale precedente a quella greca, che raffigura diverse tipologie di guerrieri e di eroi, pugilatori, arcieri. Queste statue, chiamate giganti perché di dimensioni maggiori rispetto a quelle delle persone dell’epoca, sono state erette a corredo di una necropoli e raffigurano giovani guerrieri forse caduti in battaglia o che facevano parte degli eletti della comunità.

        La particolarità del complesso è che non ci sono solo figure umane, ma anche i modelli di nuraghe che, come per gli eroi, celebrano una grande storia e una grande civiltà che si stava concludendo e di cui bisognava andare fieri. 


         

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