Salvatore Della Bona. Lettere da Hasard

Terapie culturali

Nel video Salvatore Della Bona parla del progetto Lettere da Hasard, a cura del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Asl di Lecce, diretto a prevenire con la letteratura e il cinema il disturbo da gioco d’azzardo. 

Il gioco d’azzardo non rappresenta di per se una condizione d’interesse clinico; soltanto quando assume un carattere d’incoercibilità, di compulsività  e di urgenza, diviene patologico. 

Il giocatore non riesce più a controllare il gioco, continua a giocare in maniera compulsiva, discontrollata stimolando il sistema neurobiologico che sottende il piacere e che viene iper-stimolato in maniera disregolata, in tutti i soggetti con dipendenze patologiche: da sostanze d’abuso, alcol e comportamentali
Tipicamente il gioco d’azzardo ha un esordio occasionale, una sorta di sperimentazione dell’azzardo, che quando finisce per garantire un ritorno in termini di piacere attraverso la vincita, specie nelle fasi più precoci dell’esperienza di gioco, può divenire un disturbo vero e proprio, poiché il tentativo di replicare le vincite iniziali conduce il giocatore ad essere sempre più concentrato nella ricerca della stessa esperienza e sempre più distratto dalla realtà quotidiana.

Spesso il gioco d’azzardo rappresenta il tentativo inconsapevole di sfuggire a tutto ciò che determina disagio, malessere, noia, frustrazione, depressione dell’umore, insomma tutte quelle difficoltà esistenziali in grado di generare angoscia. All’uopo, il gioco con le sue dinamiche rappresenterebbe un elusivo tentativo di affrontare queste angosce.

L’angoscia sottostante il gioco ed i problemi generati dall’azzardo tendono a cumularsi, più spesso ad alternarsi, per cui quando il giocatore per un motivo qualsiasi non riesce a giocare oppure  è costretto a smettere, può presentare una vera e propria sindrome di astinenza con facile irritabilità, irrequietezza, insonnia, cefalea, disturbi dell’umore ed  il disagio sotto-soglia può esprimersi con esiti  anche drammatici (comportamenti illegali, atti di violenza, autolesionismo fino al suicidio).
Per la cura di questa patologia sono attivi sul territorio i Servizi per le Dipendenze con programmi specialistici per la cura del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) che prevedono il coinvolgimento sia del giocatore che della sua famiglia, ove possibile, poiché il DGA rappresenta un disturbo in grado di destabilizzare tutto il contesto di riferimento (famiglia, contesto scolastico, lavorativo, amicale) oltreché l’interessato. 
I trattamenti prevedono prevalentemente interventi di psicoterapia, gruppi di auto-mutuo aiuto o psico-educazionali e talvolta anche trattamenti di tipo psico-farmacologico.


Salvatore Della Bona, nato a san Pietro in Lama (LE) il 01/01/1956, residente in Lecce alla via Principi di Savoia 48, medico Chirurgo Specialista in Medicina e Legale e delle Assicurazioni, specialista in Criminologia clinica e Psichiatria Forense. Dal novembre 1988 Dirigente medico presso il Servizio Dipendenze della ASL di Maglie (le)., dal 2001 Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASL Lecce. Ha partecipato a numerosi convegni e corsi di formazione sulle dipendenze patologiche in qualità di relatore e moderatore. Referente del Direttori dei Dipartimenti Dipendenze Patologiche presso la Cabina di regia sul Gioco d’azzardo Patologico della Regione Puglia. Ha pubblicato alcuni lavori scientifici inerenti le Dipendenze da sostanze e le dipendenze comportamentali. Ultimo lavoro in collaborazione con L’Università del Salento: “A che stiamo Giocando? Uno studio sulle determinanti psicosociali del consumo di gioco problematico e del malessere tra gli adolescenti del territorio salentino”.
 

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