Intervista con Giordano Bruno Guerri

Storia del mondo, Dal big bang a oggi

Nel video Giordano Bruno Guerri, intervistato il 15 maggio 2024 nell’Auditorium della Rai di Napoli, in occasione della XXXVIII edizione del Premio Elsa Morante, parla del suo libro Storia del mondo, dal big bang a oggi, pubblicato da La Nave di Teseo nel 2023, per il quale ha ricevuto il Premio Elsa Morante Ragazzi-Storia e risponde ad alcune domande sul rapporto tra scienza e umanesimo, sull’importanza della storia dell’oriente e sulle figure di Gabriele D’Annunzio e di Giovanni Gentile

 

Scrivere questo libro è stata un’impresa folle perché io sono specialista di storia italiana del Novecento, del resto del mondo e dei tempi non sapevo niente, per cui ho dovuto studiare tantissimo come mai nella mia vita e soprattutto semplificare.  

La storia serve a conoscere il passato per interpretare il presente e per prevedere il futuro e quindi il libro si conclude cercando di prevedere il futuro. 

Viviamo nella fase della rivoluzione scientifica, che durerà ancora a lungo e la sfida che dobbiamo affrontare è quella di far fronte alla scienza che corre più velocemente di noi, l’esempio classico è l’intelligenza artificiale: dobbiamo vincere questa battaglia contro la nostra intelligenza che crea altra intelligenza.  

 

Dobbiamo il futuro agli antenati, alla nostra storia, anche ai Sapiens che – pieni di paure – dipingevano mammut sulle pareti delle loro caverne

È un grande errore considerare Gabriele D'Annunzio un fascista, perché D’Annunzio era un libertario e per capirlo basta leggere la Carta del Carnaro, la Costituzione che lui scrisse per Fiume un documento di incredibile modernità.  Una volta arrivato al potere, Mussolini adottò tutto l’apparato esteriore del dannunzianesimo, i suoi miti e i suoi riti, senza prenderne la sostanza, che è appunto la carta del Carnaro, una costituzione democratica e libertaria. Per questo è passata l’immagine falsa del D’Annunzio fascista, ma gli storici sanno bene che D’Annunzio non era fascista.  


Giordano Bruno Guerri è uno scrittore e giornalista italiano, nato a Monticiano (Siena) nel 1950. È inoltre uno storico e studioso del XX secolo, specializzato sul ventennio fascista e sui rapporti fra stato italiano e Chiesa. Nel 1965 si trasferisce a Milano, dove completa il liceo e gli studi universitari in lettere presso l’Università Cattolica, laureandosi nel 1974. Nel corso degli anni Settanta lavora per la casa editrice Garzanti come correttore di bozze, pubblicando un importante manuale per correttori nel 1971. Negli anni successivi colleziona diverse esperienze nel campo del giornalismo e dell’editoria, come la nomina a direttore del mensile “Storia illustrata” nel 1985, quella a direttore editoriale per Mondadori nel 1986 e la collaborazione con “il Giornale” in qualità di opinionista nel 1984. Come docente di storia contemporanea ha tenuto corsi nelle università di Madrid, Rio de Janeiro e Roma. Nel 2018 è stato insignito del Premio speciale Città di Viareggio, per aver creato un significativo rapporto di scambio tra la Fondazione Vittoriale degli Italiani, di cui è direttore dal 2014, e quelle intitolate a Giovanni Pascoli e a Giacomo Puccini. Tra le sue opere più recenti si ricordano L'arcitaliano. Vita di Curzio Malaparte (Bompiani, 2008), Povera santa, povero assassino. La vera storia di Maria Goretti (Mondadori, 1985, poi Bompiani, 2008), Galeazzo Ciano (Bompiani, 2011), D’Annunzio. L’amante guerriero (Mondadori, 2017), Antistoria degli italiani. Da Romolo a Grillo (La Nave di Teseo, 2018), Disobbedisco, Fiume 1919-1920 (Mondadori, 2019), Giuseppe Bottai (Mondadori, 2019), Galeazzo Ciano. Una vita (1903-1944) (La Nave di Teseo, 2019) e Storia del mondo. Dal Big Bang a oggi (2023).