Premi Feltrinelli 2025: Ileana Bello
Ritira il premio per Amnesty International
Il 13 giugno 2025, presso l'Accademia Nazionale dei Lincei, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha avuto luogo la consegna dei prestigiosi premi Feltrinelli 2025, noti anche come "i Nobel italiani", e nati nel 1942 grazie all'imprenditore e artista Antonio Feltrinelli.
In occasione della cerimonia Rai Cultura ha realizzato questa intervista a Ileana Bello, che ha ritirato il Premio «Antonio Feltrinelli» per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario assegnato ad AMNESTY INTERNATIONAL - SEZIONE ITALIANA ODV.
Motivazioni:
Da oltre sessant’anni, è un faro nella difesa dei diritti umani a livello globale. Attraverso campagne, ricerche e azioni concrete, l’organizzazione ha contribuito a liberare prigionieri di coscienza, a denunciare violazioni dei diritti umani e a promuovere riforme legislative in numerosi Paesi. La sua indipendenza da governi, lobby economiche e gruppi religiosi, le conferisce un’autorevolezza unica permettendole di agire con imparzialità e determinazione in contesti spesso complessi e delicati. Amnesty International non solo denuncia le ingiustizie, ma lavora per costruire un mondo in cui ogni persona possa godere dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ispirando milioni di persone a unirsi alla lotta per la giustizia e l’uguaglianza. Il progetto "Safe Schools" si inserisce in questo solco, portando l’impegno di Amnesty International nel cuore delle comunità scolastiche: si distingue per il suo approccio innovativo nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni e del bullismo nelle scuole secondarie di secondo grado, proponendosi di affrontare le radici profonde di questi problemi attraverso un’educazione basata sui diritti umani. L’iniziativa non solo sensibilizza gli studenti e il personale scolastico sulle cause e le conseguenze delle discriminazioni, ma li coinvolge attivamente nella creazione di ambienti scolastici sicuri e inclusivi, promuovendo una cultura del rispetto e della diversità.Il bullismo, nelle sue diverse forme, rappresenta una violazione dei diritti umani che mina la dignità e il benessere degli studenti, con effetti negativi a lungo termine sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo sociale. Il progetto "Safe Schools" affronta questa problematica con un approccio multidimensionale, che include formazione per docenti e personale scolastico, laboratori per studenti, piani d’azione scolastici e eventi di sensibilizzazione. Inoltre, il progetto si concentra su scuole situate in contesti svantaggiati, dove le disuguaglianze socio-economiche e culturali amplificano i rischi di discriminazione e bullismo, dimostrando una particolare attenzione alle realtà più fragili. L’educazione svolge un ruolo cruciale nel contrastare questi fenomeni, poiché la scuola è il luogo in cui i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo e dove si formano le loro identità e relazioni sociali. Attraverso un’educazione ai diritti umani, il progetto non solo fornisce strumenti pratici per prevenire e contrastare le discriminazioni, ma promuove anche una cittadinanza attiva e responsabile, incoraggiando i giovani a diventare agenti di cambiamento nella loro comunità.
In occasione della cerimonia Rai Cultura ha realizzato questa intervista a Ileana Bello, che ha ritirato il Premio «Antonio Feltrinelli» per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario assegnato ad AMNESTY INTERNATIONAL - SEZIONE ITALIANA ODV.
Motivazioni:
Da oltre sessant’anni, è un faro nella difesa dei diritti umani a livello globale. Attraverso campagne, ricerche e azioni concrete, l’organizzazione ha contribuito a liberare prigionieri di coscienza, a denunciare violazioni dei diritti umani e a promuovere riforme legislative in numerosi Paesi. La sua indipendenza da governi, lobby economiche e gruppi religiosi, le conferisce un’autorevolezza unica permettendole di agire con imparzialità e determinazione in contesti spesso complessi e delicati. Amnesty International non solo denuncia le ingiustizie, ma lavora per costruire un mondo in cui ogni persona possa godere dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ispirando milioni di persone a unirsi alla lotta per la giustizia e l’uguaglianza. Il progetto "Safe Schools" si inserisce in questo solco, portando l’impegno di Amnesty International nel cuore delle comunità scolastiche: si distingue per il suo approccio innovativo nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni e del bullismo nelle scuole secondarie di secondo grado, proponendosi di affrontare le radici profonde di questi problemi attraverso un’educazione basata sui diritti umani. L’iniziativa non solo sensibilizza gli studenti e il personale scolastico sulle cause e le conseguenze delle discriminazioni, ma li coinvolge attivamente nella creazione di ambienti scolastici sicuri e inclusivi, promuovendo una cultura del rispetto e della diversità.Il bullismo, nelle sue diverse forme, rappresenta una violazione dei diritti umani che mina la dignità e il benessere degli studenti, con effetti negativi a lungo termine sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo sociale. Il progetto "Safe Schools" affronta questa problematica con un approccio multidimensionale, che include formazione per docenti e personale scolastico, laboratori per studenti, piani d’azione scolastici e eventi di sensibilizzazione. Inoltre, il progetto si concentra su scuole situate in contesti svantaggiati, dove le disuguaglianze socio-economiche e culturali amplificano i rischi di discriminazione e bullismo, dimostrando una particolare attenzione alle realtà più fragili. L’educazione svolge un ruolo cruciale nel contrastare questi fenomeni, poiché la scuola è il luogo in cui i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo e dove si formano le loro identità e relazioni sociali. Attraverso un’educazione ai diritti umani, il progetto non solo fornisce strumenti pratici per prevenire e contrastare le discriminazioni, ma promuove anche una cittadinanza attiva e responsabile, incoraggiando i giovani a diventare agenti di cambiamento nella loro comunità.