Giuseppe Ferrantino. La Scuola Medica Salernitana
Gli studi di Giuseppe Lauriello
Giuseppe Lauriello ha reso fruibili testi di medicina, anatomia, chirurgia e metodologia medica, che ha tradotto dal latino medievale e commentato, come l’Anatomia porci attribuita a Cofone, la Demonstratio anatomica, la Practica brevis attribuita a Giovanni Plateario e il Post mundi fabricam di Ruggiero di Frugardo della seconda metà del XII secolo, che è la prima opera di chirurgia del mondo occidentale, con la quale per la prima volta la chirurgia da empirica diventa scientifica e che sarà modello per tutte le opere di chirurgia dei secoli successivi.
Le origini della Scuola medica salernitana sono state indagate da Pietro Ebner, uno studioso cilentano che, in seguito alle scoperte di iscrizioni su statue a Velia l’antica Elea, la città di Parmenide, che testimoniano la presenza di una scuola medica a Velia, ha ipotizzato una continuità tra questa scuola e quella di Salerno.
Valfrido Strabone nel IX secolo ci dice che Paestum, città magnogreca a sud di Salerno, era importante per la cosiddetta ars pestana, che è l’arte di coltivare piante medicinali e un suo glossatore ci dice che, nel secolo successivo, Paestum è famosa per l’abbondanza di medici. Questo è anche il periodo, tra il IX e l’XI secolo, in cui la marineria di Amalfi, non lontana da Salerno, raggiunge tutti i porti del mediterraneo.
A Salerno nel XII secolo esiste una ricchezza di codici nei quali vengono assemblate nozioni mediche provenienti da quello che è rimasto dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente ai quali si aggiungeranno i testi di medicina tradotti da Costantino l’Africano, dall’arabo in latino, nell’abbazia di Montecassino.
Nel XV secolo si formano due distinte istituzioni, con funzioni completamente diverse, da una parte lo Studium generale, con i lettori che leggevano e commentavano i testi medici, dall’altra il Collegio medico, presieduto dal Priore, che aveva la funzione di conferire i titoli accademici, i privilegi, oggi diremmo i diplomi di laurea, in filosofia, in medicina, ma molto più spesso in filosofia e medicina, rarissimamente in chirurgia.
Dalla Scuola medica salernitana abbiamo ereditato soprattutto testi importanti, come il Circa Instans di Matteo Plateario, un manuale di botanica medica, il Regimen Sanitatis Salernitanum (Regola sanitaria salernitana) il testo più famoso redatto tra XII e XIII secolo e il Libellus de pulsibus et urinis del 1543, che è il primo testo stampato a Salerno, nel quale per la prima volta si tratta della funzione del cuore, un libro che avrà già fortuna a partire dal XVII secolo.
Ma abbiamo ereditato anche luoghi simbolo della Scuola medica, come lo Studio e la Cappella di Santa Caterina, la protettrice della Scuola medica, opere d’arte, come i tanti capolavori conservati nel Duomo di Salerno e i documenti dell’Archivio del Collegio medico salernitano, oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Salerno.
Giuseppe Ferrantino laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Igiene e medicina preventiva, con indirizzo in epidemiologia e sanità pubblica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, è dirigente medico presso l'Azienda Sanitaria Locale di Salerno. Insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia di epidemiologia e prevenzione del cancro, di igiene ambientale e delle patologie respiratorie; Tutor territoriale del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Campania; autore di articoli, a stampa e online, nonché relatore in convegni nazionali e internazionali sulla storia della Scuola Medica Salernitana