Maria Giovanna Fadiga. Vita Sanctorum Marini et Leonis

Filologia e diplomazia culturale nel nuovo riconoscimento UNESCO 

Nel video la professoressa Maria Giovanna Fadiga, filologa e paleografa, intervistata da Francesco Iannello, parla del manoscritto F.III.16, conservato presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino,che ha ottenuto nell’aprile 2025 il prestigioso riconoscimento di documento Patrimonio dell’Umanità, e l’iscrizione nel programma “Memoria del Mondo”.
Si ringrazia per la concessione delle immagini la Commissione Nazionale Sammarinese per l'UNESCO e la produzione di San Marino RTV. Il facsimile del manoscritto F III 16 qui presentato è edito da IMAGO Srl (Rimini).


Nel manoscritto, un passionario databile al X secolo e proveniente dal celebre scriptorium dell’Abbazia di Bobbio, che si distingue per il contenuto di straordinario valore storico e simbolico, è tramandato il racconto Vita Sanctorum Marini et Leonis, la più antica narrazione sinora nota del pellegrinaggio compiuto da Marino e Leone, due scalpellini originari delle coste dalmate, i quali, attraversando l’Adriatico, giunsero in Italia e diedero vita a due comunità ispirate a principi etici e civici di matrice universale. Tali valori, espressi con notevole intensità nel testo, risultano pienamente convergenti con i principi della civiltà europea contemporanea di promozione dell’unità e della solidarietà sociale.

Il riconoscimento UNESCO ha coinvolto, oltre all’Italia — Nazione depositaria del manoscritto e storicamente legata alla sua produzione, nonché sede del comune romagnolo di San Leo — anche la Repubblica di Croazia, patria d’origine dei due protagonisti, e la Serenissima Repubblica di San Marino, luogo d’approdo e di fondazione della collettività istituita dal santo eponimo. 

I due artigiani assumono nel racconto una valenza paradigmatica, divenendo emblemi di un ethos condiviso e transnazionale. La struttura testuale, la qualità della scrittura, nonché la stratificazione culturale che vi si riflette, rendono il manoscritto non solo una fonte storica di prim’ordine, ma anche un oggetto di studio imprescindibile per la comprensione delle dinamiche spirituali, sociali e artistiche dell’Europa altomedievale.

Il termine “Europa” compare nel testo con sorprendente frequenza e sicurezza, e l’elenco dei popoli coinvolti riecheggia quasi nello slancio narrativo la varietà etnica evocata negli Atti degli Apostoli in occasione della Pentecoste. 

L’iscrizione del manoscritto nel Registro della “Memoria del Mondo” conferisce il riconoscimento dell’unicità di San Marino quale antichissimo Stato creato sulla base di una concezione sacrale del principio assoluto e fondante della Perpetua Libertas. 

La figura di Marino è ricca di profondi insegnamenti: il rispetto per l’autorità, la benevolenza, l’amore fraterno verso anziani e giovani, il servizio ai poveri e agli orfani. La sua operosità si manifesta nell’uso consapevole del tempo, dedicato alla lettura, alla preghiera e al lavoro manuale, sempre orientato al bene del prossimo. Marino si schierò con gli oppressi e con chi subiva ingiustizie. Questi ideali, tuttora considerati nelle istituzioni della Repubblica di San Marino, sono vicini a quelli promossi dalla Regola benedettina — ricordando che san Benedetto è patrono d’Europa — e costituiscono le fondamenta di molte comunità civili. Al di là di ogni valutazione filologica o documentaria, il messaggio spirituale custodito nel codice F.III.16 conserva una forza autentica: racconta la storia di un uomo comune innamorato della libertà, intesa come dono unico e inviolabile, capace con il solo esempio di dare vita prima ad una semplice agglomerazione e poi a uno Stato, che ha mantenuto 1723 anni di sovranità ininterrotta.
 

Il senso di comunità che emerge dalla Vita si riflette nelle pratiche quotidiane e rafforza il sentimento di appartenenza, alimentando il benessere delle abitudini collettive e contribuendo alla coesione e alla costruzione identitaria delle popolazioni coinvolte.


Maria Giovanna Fadiga, filologa classica e umanistica, ha affiancato all’insegnamento nei Licei italiani un’intensa attività di ricerca, curando saggi ed edizioni critiche di autori del Quattrocento, tra cui l’Edizione Nazionale della Germania di Enea Silvio Piccolomini (Pio II). Ha ricoperto incarichi didattici in prestigiose università internazionali, come Washington D.C. (USA) e Seoul (Corea del Sud), distinguendosi anche nella promozione della cultura italiana all’estero, grazie al suo ruolo presso il Ministero degli Esteri e alla lunga esperienza nella comunicazione culturale per il Ministero dei Beni culturali. Ha fondato e diretto il primo corso ufficiale di lingua e cultura italiana per i figli dei connazionali in Corea del Sud, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo. Dal 2016 al 2021 ha insegnato Paleografia presso l’Istituto Centrale Universitario per la Patologia degli Archivi e del Libro. Dal 2020 è stata responsabile del settore culturale dell’Ambasciata d’Italia a San Marino, dove ha collaborato con istituzioni locali e internazionali, affiancando il coniuge, Ambasciatore d’Italia presso la Serenissima Repubblica. In qualità di esperto culturale della Commissione Nazionale UNESCO di San Marino, ha ideato e curato il progetto della candidatura multinazionale del Manoscritto bobbiese F III 16, che nell’aprile 2025 è stato ufficialmente iscritto nel Registro della Memoria del Mondo UNESCO.