Giornata nazionale contro lo spreco alimentare

05 Feb 2020 > 05 Feb 2020
Nelle nostre case sprechiamo ogni anno cibo per un valore di 12 miliardi di euro: 700,7 grammi che ci costano 3,75 euro ogni settimana (dati Diari di Famiglia / Oss. Waste Watcher). Si impone dunque un cambiamento culturale unica chance per invertire la direzione e ridurre drasticamente lo spreco pro capite entro il 2030, uno degli obiettivi fissati delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile del pianeta. Anche per questo il 5 febbraio, istituita nel 2013 dal Ministero dell'Ambiente, si celebra la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Ci informa la campagna europea di sensibilizzazione "Spreco Zero" -  e sono dati che non possono non far riflettere:

Solo in Italia lo smaltimento dei rifiuti impropri (sprechi) produce 9,5 milioni di tonnellate CO2 e impoverisce 7920 ettari di terreno, consuma inoltre 105 milioni di metri cubo d’acqua. Ogni tonnellata di rifiuti alimentari genera 4,2 tonnellate di CO2, in un anno se ne generano quindi oltre 8 milioni. Senza sprechi nel nostro Paese le emissioni CO2 potrebbero calare del 15% (Libro Nero degli Sprechi)

Per diffondere e radicare a medio termine questa nuova cultura, è necessario partire dalle nuove generazioni e quindi dalla famiglia ma soprattutto dalla scuola, principalmente quella primaria. Interessante il kit anti-spreco, una proposta didattica per chi insegna ai più piccoli. Si tratta di uno strumento ludico utile per promuovere una maggiore sensibilità sul tema della lotta allo spreco alimentare, un percorso sperimentale di educazione attiva che include una dimensione manuale, sensoriale e relazionale. Il kit è stato sviluppato in modo da essere compatibile con la programmazione didattica della scuola primaria e declinabile in base alle specificità delle diverse materie di insegnamento e alle differenti classi di età.

Nel filmato che vi proponiamo, utili consigli che ogni famiglia e gli esercenti di bar e ristoranti, dovrebbero prendere alla lettera: come ridurre gli scarti in cucina e le attrezzature da usare per conservare al meglio i cibi. E, quando si va a mangiare fuori, la possibilità di usufruire di nuove formule cui la ristorazione dovrebbe adeguarsi: porzioni ridotte e "doggy bag",  ovvero la possibilità di portare a casa i resti di cibo.

Condividi