con-vivere Carrara Festival 2025

con-vivere Carrara Festival 2025

XX edizione: "Plurale"

11 Set 2025 > 14 Set 2025
con-vivere Carrara Festival 2025
Venti incontri di parola fra conferenze, dialoghi e conversazioni, sei spettacoli e oltre trenta eventi collaterali fra laboratori di cucina, spazio bambini, mostre, incontri, passeggiate a tema alla scoperta del territorio. Questa la proposta della XX edizione di con-vivere Carrara Festival che si svolgerà dall'11 al 14 settembre 2025, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara.

Il festival, fondato e curato per quattordici edizioni dal filosofo Remo Bodei, dal 2020 si avvale della collaborazione di un consulente scientifico, scelto ogni anno sulla base del tema: Chiara Saraceno ha curato l’edizione “diritti”, Telmo Pievani “cura” nel 2021, Maurizio Ferraris “tracce” (2022), Laura Boella “umanità” (2023) e Mauro Ceruti “cambiamento” (2024). L’edizione 2025 ha come tema conduttore plurale e vede la consulenza scientifica di Luigina Mortari. La direzione del Festival è, come negli anni scorsi, di Emanuela Mazzi.

Tra gli ospiti protagonisti di questa edizione: Umberto Galimberti, Roberto Saviano, Eraldo Affinati, Laura Campanello, Maurizio Ferraris, Laura Boella, Daniel Lumera e molti altri. In programma la musica di Eugenio Bennato & Taranta Power e un omaggio a Jim Morrison con Davide van de Sfroos e Andrea Mirò; appuntamenti imperdibili di con-vivere 2025 anche gli incontri con Stefano Mancuso e Giovanni Storti, Edoardo Prati, Jacopo Veneziani

Il carattere plurale è ontologico e costitutivo prima ancora della condizione umana anche di ogni altro essere vivente naturale. Il rispetto per la biodiversità è, del resto, oggi oggetto di particolare attenzione e cura, dal momento che i cambiamenti climatici e l’intervento umano stanno mettendo a rischio numerose specie e habitat

Gli incontri di parola

In programma a con-vivere Carrara Festival 2025, conferenze e dialoghi a due voci, “ingredienti” necessari a costruire e salvaguardare la dimensione plurale. Inaugura gli "incontri di parola", l’11 settembre, la curatrice scientifica di questa edizione, Luigina Mortari con Singolare e plurale: l’essenza dell’esserci.

Le conferenze, i dialoghi e gli spettacoli di parola che si alterneranno nelle varie giornate svilupperanno quattro piste tematiche principali: le azioni e i fattori cognitivi, etici ed affettivi necessari per costruire la dimensione plurale; come educare alla pluralità le nuove generazioni; identità e differenze e l’agire politico capace di tutelarli; biodiversità e sfera artificiale alla prova dello sviluppo scie ntifico e tecnologico.

All’antropologo Franco La Cecla sarà affidata la parola compassione.

Parlare di compassione oggi può sembrare ingenuo, in un mondo che mette continuamente in mostra la cattiveria umana: ma cos'è la compassione? Può essere la via in grado di superare la logica delle contrapposizioni, trasformare i conflitti e favorire la coesione sociale?

La filosofa Laura Boella parlerà di pratiche empatiche per vivere in un mondo danneggiato, pratiche che rappresentano una risposta creativa al bisogno diffuso di contribuire a un mondo migliore.
Anche la gentilezza può costituire un importante collante: Daniel Lumera, docente e riferimento internazionale nell’area del benessere e della qualità della vita, rifletterà su quanto serva la gentilezza. Per abitare davvero le relazioni, occorre anche partire da sé stessi, avendo cura del proprio spazio interiore: su questo interverrà la filosofa Laura Campanello. Il dialogo costituisce un elemento fondamentale per costruire relazioni nella pluralità. Il filosofo Silvano Petrosino, riprendendo le parole di Paul Ricoeur, ne sottolineerà il “paradosso”: la comunicazione è una trasgressione, nel senso proprio del superamento di un limite, o meglio di una distanza in un certo senso insuperabile.

Educare alla pluralità le nuove generazioni è la seconda pista tematica. Eraldo Affinati, scrittore e insegnate, fondatore della scuola Penny Wirton per l'insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti, si interrogherà su cosa significa educare al tempo della rivoluzione digitale: dalla Città dei Ragazzi a Don Lorenzo Milani, verrà tracciata la storia di una doppia vocazione pedagogica e letteraria. 

Guardando in particolare agli adolescenti, lo psicologo Matteo Lancini attraverso esempi concreti e storie personali offrirà gli strumenti per imparare a stare nella relazione, aiutando i ragazzi a non sentirsi più soli in mezzo agli altri, ma compresi e sostenuti attraverso l’ascolto e una presenza empatica. Edoardo Prati, nello spettacolo Com’è profondo il mare (evento in collaborazione con Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale), condurrà il pubblico in un viaggio di scoperta attraverso i versi più evocativi della letteratura; storie di mare, di sogni, dove il viaggio diventa occasione di scoperta di sé. 

La dimensione plurale dà conto delle numerose identità che popolano la sfera sociale, identità intese a loro volta non monolitiche ma anch’esse plurali; il plurale si esplica poi nelle molteplici reti di relazioni che definiscono il vivere assieme e che rendono necessario l’agire politico inteso come “cura degli esseri umani non singolarmente ma collettivamente
Platone, Politico 275d

Il sociologo Stefano Allievi risponderà ad una serie di interrogativi centrali nel secolo che stiamo vivendo:

La pluralità - culturale, identitaria, religiosa - va conosciuta, indagata e affrontata. Di più: il conflitto non va temuto. Va riconosciuto, accettato, governato. Al di là dello schierarsi pro o contro, del sostenere l’una o l’altra posizione politica sul tema dell’accoglienza o della cittadinanza, quali sono le implicazioni delle migrazioni e della mobilità umana? Qual è l’orizzonte verso il quale stiamo andando? 

Renata Pepicelli, docente di Studi islamici all’Università di Pisa, affronterà invece il tema di come le culture si rifondino e si possano cucire insieme, mentre Annarosa Buttarelli, direttrice scientifica della fondazione Scuola alta formazione Donne di Governo, parlerà di come gran parte della partita politico-culturale della contemporaneità si giochi sul linguaggio, divenuto responsabile del cosiddetto caos cognitivo. La professoressa Giovanna Pizzanelli affronterà il tema della partecipazione, chiave di volta delle questioni sociali e politiche.

Roberto Saviano nello spettacolo L’amore non muore mai, racconterà la storia di Rossella Casini, poco più che ventenne nella Firenze degli anni ‘70 e il suo amore per Francesco, uno studente calabrese fuori sede, la cui famiglia è legata a una potente ’ndrina della Piana di Gioia Tauro. 

Un’attenzione particolare, come sempre, sarà rivolta alle questioni sollevate dallo sviluppo scientifico e tecnologico. Con la quarta pista tematica, emergerà come, oggi più di ieri, “l’altro” di cui avere cura sia il pianeta su cui di fatto costruiamo il nostro vivere assieme. Umberto Galimberti proporrà l’etica del viandante come alternativa all’etica antropologica del dominio della Terra, denunciando il nostro modello di civiltà e mettendo in evidenza che la sua diffusione in tutto il pianeta equivale alla fine della biosfera. 

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