ToothPic: macchine fotografiche con impronte digitali

Enrico Magli

Ogni giorno oltre 350 milioni di immagini sono condivise da un miliardo di utenti sui social network.

ToothPic si basa sul concetto che i sensori ottici delle macchine fotografiche e degli smarphone producono una specifica impronta digitale, che viene impressa in ogni foto scattata ed è unica per ogni dispositivo.
Le imperfezioni nel processo di fabbricazione dei sensori ottici producono un segnale di rumore che identifica il sensore che lo ha prodotto, distinguendo anche tra due esemplari dello stesso modello. 

ToothPic svilupperà applicazioni dimostrative tra le quali un motore di ricerca che, data una macchina fotografica o una foto da essa scattata, permetta di rintracciare on-line tutte le foto scattate proprio da quella macchina.

I vantaggi  vanno dalla possibilità di controllare la distribuzione non autorizzata delle proprie foto alla capacità di rintracciare l’autore di contenuti illegali, rendendo più sicura la fruizione delle immagini su internet. Questo potrebbe avere una ricaduta estremamente positiva sulla diffusione dei social network fotografici e sulla loro percezione da parte del pubblico.
Ce ne parla Enrico Magli, Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino.