AI e implicazioni etiche

Marc Mézard

Marc Mézard, professore del Dipartimento di Computing Sciences, Università Bocconi (MI), ci illustra il suo pensiero riguardo al rapporto tra AI e implicazioni etiche
L'intelligenza artificiale apre tante nuove possibilità e come sempre quando c'è uno sviluppo tecnico di questo genere, una rivoluzione tecnogica, questa può essere usata per esempio nel campo della medicina, rendendola più individualizzata, aiutaando ad immaginare quale sarà il trattamento che sarebbe più efficace. Oppure può essere anche usato per motivi completamente diversi: l'AI è uno strumento perfetto per un dittatore, per un regime politico autoritario, che vuole controllare la popolazione, che fa un controllo generalizzato di tutte le attività, un social ranking che esiste già in Cina e in in alcuni paesi.

Questi sono veramente dei grandi pericoli e lì è importante, da un lato essere consapevoli che l'AI non si fermerà e dunque bisogna, in parallelo a questo sviluppo, provare ad effettuare una riflessione importante sulle conseguenze etiche e sulla regolamentazione.

Tutto questo è molto difficile perché una delle caratteristiche dellìAI, è che si sta sviluppando ad una velocità incredibile: la nuova intelligenza artificiale della quale stiamo parlando adesso, è nata dodici anni fa. In dodici anni si è sviluppata dappertutto: nell'analisi delle immagini, nell'analisi del linguaggio, la traduzione automatica, i modelli generativi, i modelli di linguaggio in un modo assolutamente incredibile. Questo rende difficile avere una regolamentazione che vada di pari passo. Ora però abbiamo AI Act, della Comunità Europea che è una cosa sicuramente importante che indica in quale direzione si può andare.

Per dare un altro esempio, Io sarei molto favorevole a controllare o a limitare al massimo l'uso di dati di attività dei neuroni, perchè anche lì ovviamente se uno riesce a fare un poì di interfaccia con le attività dei neuroni per qualcuno paraplegico ad esempio e che lo può aiutare sarebbe magnifico. Però c'è anche un grande rischio di un uso delle attività neuronali per allenare delle intelligenze artificiali che poi possono interagire in modo brutto.

Quindi vi è la necessità assoluta, in parallelo agli sviluppi tecnici dell'AI, di sviluppare una regolamentazione da parte dei comitati etici.