"Fatte su misura", la nuova esposizione del Museo della Scienza di Milano
Un allestimento che racconta quattro vetture iconiche dell'eccellenza su strada

La Bianchi 8HP del 1903
Le vetture esposte, protagoniste nell’immaginario delle persone di corse epiche, sono infatti la perfetta sintesi di artigianalità e ingegneria che si fondono in un oggetto dalla bellezza funzionale in grado di esaltare il valore culturale e storico del Novecento e anche di ispirare i visitatori di oggi a essere protagonisti della tecnologia del futuro
Giampio Bracchi, Presidente del Museo
Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato del 1932
L’esposizione si sviluppa nella galleria al secondo piano dell’edificio Monumentale, in uno spazio riprogettato per accogliere e valorizzare queste “sculture in movimento”. Vetri curvi, superfici riflettenti, dettagli cromati e un avvolgente colore rosso contribuiscono a creare un’atmosfera in dialogo con le forme aerodinamiche delle automobili. Ogni vettura è visibile su tre lati, mentre il quarto viene riflesso in una boiserie a specchio che moltiplica i dettagli, restituendo allo sguardo del visitatore tutta la ricchezza costruttiva di questi capolavori.
La Bisiluro DaMolNar del 1955
Il titolo Fatte su misura richiama la natura irripetibile delle quattro vetture esposte: automobili nate dall’incontro tra esigenze tecniche, visione stilistica e desideri di una committenza raffinata, capaci di esprimere in ogni dettaglio la cifra estetica e tecnologica dell’Italia tra primo e secondo Novecento.
La Bianchi 8HP è tra le prime automobili a circolare nelle città italiane. Realizzata nel 1903, deriva direttamente da una carrozza Duc modificata per ospitare un motore monocilindrico da 942 cc, con una potenza di 8 cavalli. È un mezzo prezioso, interamente assemblato nell’officina milanese di Edoardo Bianchi, celebre per la produzione di biciclette, e testimonia il passaggio dalla mobilità nobiliare a motore alla nascente industria automobilistica italiana.
Con l’Alfa Romeo 8C 2300 Spider Zagato del 1932, siamo nel pieno dell’epoca d’oro delle carrozzerie su commissione: modelli pensati per clienti facoltosi, da realizzare su telai prodotti da grandi marchi e rifiniti dalle “case di moda” dell’automobile. In questo caso, il cliente Leandro Arpinati affida la personalizzazione alla carrozzeria Zagato, che firma una spider elegante e performante, alimentata da un motore progettato da Vittorio Jano, già vincitore di Mille Miglia, Targa Florio e Le Mans.
La Bisiluro DaMolNar è invece pura sperimentazione. Progettata per la 24 Ore di Le Mans del 1955 da Mario Damonte, Carlo Mollino ed Enrico Nardi, la vettura è caratterizzata da un doppio corpo asimmetrico – uno per il pilota e il serbatoio, l’altro per motore e trasmissione – pensato per minimizzare la resistenza aerodinamica. La carrozzeria, realizzata artigianalmente a Torino, è un esempio di design visionario, ma l’avventura in gara dura solo due ore: un’auto avversaria solleva un’onda d’aria tale da far uscire la Bisiluro fuori pista.
L’Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring, infine, rappresenta l’apice della produzione gran turismo del marchio Alfa Romeo prima della Seconda guerra mondiale. Concepita nel 1938 - anno in cui nasce anche il palcoscenico a ponti mobili del Teatro alla Scala, esposto nello spazio attiguo - per la Società Montecatini, monta un motore da 2900 cc, telaio rinforzato, cambio sul ponte posteriore e freni a comando idraulico. Carrozzata da Touring con un disegno sofisticato e verniciatura originale blu scuro, è stata restaurata negli anni ’80 e ha partecipato a eventi internazionali come il Pebble Beach Concours d’Elegance.
L'Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring del 1938
L’automobile italiana, da oltre un secolo, rappresenta un punto di riferimento internazionale per il connubio tra tecnologia e stile, e questa esposizione ne esalta il valore culturale e storico.
Da più di un secolo, l'automobile italiana è un riferimento internazionale. Se, da un lato, la produzione industriale nazionale è stata protagonista della standardizzazione dei mezzi che avvia la motorizzazione di massa in Europa nel secondo Novecento, dall’altro la tradizione progettuale rende l’auto italiana un’icona nel campo dell’ingegneria e del design
Marco Iezzi, Curatore Trasporti del Museo
In copertina: foto di Elena Galimberti
Tutte le informazioni sul PERCORSO DI VISITA sul sito del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci